Nidi, giù le rette Ma ora il Comune apre il fronte dei bimbi esclusi
Oggi prima protesta di educatrici e maestre
«Bene il calo delle tariffe, ma qui ci sono ancora 425 bimbi in lista d’attesa». È a questi, soprattutto, che vuole dare presto risposte il Comune. «In troppi gli esclusi dal servizio», ha detto ieri l’assessore alla Scuola Pillati. Allo studio la platea dei beneficiari (sotto i 26.000 di Isee) della nuova misura.
Gli «sconti» alle rette dei nidi voluti dalla Regione sono già realtà: i primi cedolini di pagamento, più leggeri per le famiglie che hanno un Isee entro i 26 mila euro, arriveranno nelle case delle famiglie bolognesi a fine anno. Palazzo d’Accursio, seguendo le disposizioni di viale Aldo Moro, si è già messo al lavoro per quantificare la platea raggiunta dal nuovo provvedimento firmato dal presidente Stefano Bonaccini e per quantificare anche l’entità dello sconto applicabile, in base alle risorse distribuite.
Certo è, ha ricordato ieri l’assessore alla Scuola Marilena Pillati, durante il question time, che ci sono ancora territori in cui il tema è l’offerta di posti insufficiente rispetto alla domanda: sotto le Due Torri, ad esempio, sono ancora 425 i bambini in lista d’attesa per entrare al nido. Che è il dato aggiornato del Comune, fornito ieri dalla vicesindaco alle consigliere Simona Lembi del Pd e Emily Clancy di Coalizione civica. «Per garantire a tutti i bambini — ha detto Pillati — l’opportunità di frequentare un servizio educativo di qualità, la strada è ancora molto lunga, ci sono zone in Italia in cui i nidi non ci sono o offrono tassi di copertura bassissimi, ma anche a Bologna nonostante le dimensioni dell’offerta e l’alto livello di copertura, abbiamo il dovere di continuare a impegnarci per sviluppare ulteriormente l’offerta, perché la domanda non ha mai subito la flessione di altri territori e abbiamo ancora una notevole lista di attesa, anche se il lavoro di questi anni ha ridotto sensibilmente la sua consistenza».
Non a caso, il dato dei 425 bambini è «il più basso degli ultimi anni in questo periodo», rimarca Pillati. E ora «grazie al contributo della Regione, che si concentra sull’abbattimento delle tariffe che nel nostro caso sono già ora mediamente molto basse perché abbiamo già investito risorse in questa direzione — continua la vicesindaco — potremo concentrare ulteriori nostre risorse verso l’aumento dell’offerta per dare una risposta a chi oggi un posto al nido non ce l’ha».
La misura della Regione è rivolta a tutte le famiglie con Isee non superiore a 26 mila euro e che frequentano servizi educativi per la prima infanzia comunali o privati convenzionati, compresi piccoli gruppi educativi e sezioni primavera. Ogni Comune, sulla base del numero degli utenti compresi in quella fascia Isee e in base ai propri sistemi tariffari e di convenzionamento, dovrà valutare come ripartire i fondi regionali. L’applicazione di questa misura «è complessa e riguarda potenzialmente tra i 2.500 e i 3.000 bambini», spiega Pillati.
Intanto oggi, all’inaugurazione dell’anno scolastico ed educativo di materne e nidi organizzata sotto forma di convegno-formazione da Ies, a cui sarà presente anche Pillati, «insegnanti ed educatrici manifesteranno perché ancora una volta si inaugura l’anno con tutte le vertenze aperte», segnala il sindacato Adi. Le vertenze «riguardano la gestione di Ies, miope, senza una visone pedagogica alta e con l’umiliazione del personale. In particolare è rimasta aperta la questione del lavoro estivo per le educatrici nidi, la differenziazione contrattuale per le maestre della scuola dell’infanzia».