L’unica conferma «La strada sarà in salita»
Giustizia Vittorio Ferraresi (M5S)
Nato a Finale Emilia, uno dei Comuni più colpiti dal terremoto del maggio del 2012, compirà 32 anni la prossima settimana, laureato in Giurisprudenza all’Università di Ferrara con tesi in diritto processuale penale sulle tecniche d’indagine nei reati ambientali, il pentastellato Vittorio Ferraresi viene riconfermato sottosegretario alla Giustizia così com’è accaduto anche al ministro Alfonso Bonafede, che ha subito ringraziato. «Ora più che mai, indipendentemente da persone e colori, bisognerà dimostrare con i fatti e non con le parole — ha scritto su Facebook Ferraresi —. La strada è in salita ma continueremo a lavorare per portare a termine gli impegni
presi ed affrontare nuove sfide, non lasciando indietro nulla di quello che abbiamo iniziato: dagli scandali sugli affidi, al personale, alle carceri, alla riforma della giustizia, al sostegno alle vittime, alla lotta alle mafie e alla corruzione». Nel 2008 decide di impegnarsi attivamente nel meetup dei «Grilli Estensi» di Ferrara e sempre in quel periodo è uno dei fondatori del locale gruppo del Movimento 5 Stelle. Viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 2013, diventando subito capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia, dove si occupa di diritto penale e carceri. Nel 2018 si ricandida sempre in Emilia-Romagna e viene nuovamente eletto. Con la fuoriuscita dalla squadra di governo dell’ex sottosegretario modenese ai Trasporti Michele Dell’Orco, è l’unico pentastellato emiliano romagnolo nel nuovo esecutivo giallorosso. «Sento tutta questa responsabilità, e nonostante il non semplice ruolo al ministero, cercherò di fare il possibile ad iniziare dai provvedimenti per il terremoto 2012 che dovranno essere inseriti nella prossima Legge di stabilità», la sua promessa.