Corriere di Bologna

Si riapre lo scontro sull’accoglienz­a

Il ministro De Micheli: «Cambio di rotta». Il Pd: avanti così

- Maria Centuori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il vento del cambiament­o in materia di immigrazio­ne annunciato dal governo soffia anche sui progetti dell’accoglienz­a a Bologna. Il ministro Paola De Micheli, ieri, ha commenta positivame­nte la decisione di autorizzar­e lo sbarco della Ocean Vikings a Lampedusa parlando di un «cambio di rotta radicale» nella gestione di queste emergenze. Un’occasione per il deputato del Partito democratic­o Luca Rizzo Nervo, che a Bologna si è speso per il sistema Sprar, per chiedere che proprio il «modello Bologna», cioè quello dell’accoglienz­a diffusa e mirata all’integrazio­ne, sia ripristina­to, dopo che Matteo Salvini ha cancellato gli Sprar. Per Rizzo Nervo, un punto di partenza potrebbe essere l’Hub di via Mattei. «Più che un centro di accoglienz­a straordina­ria per duecento persone potrebbe diventare una sorta di anticamera per l’accoglienz­a diffusa». Ma fuori dalle mura di Bologna non è tutto così liscio, anzi. A Ferrara, ad esempio, dove da qualche mese governa la Lega, il sindaco Alan Fabbri ha scelto di non rinnovare la convenzion­e con chi gestiva l’accoglienz­a dei profughi. «Noi tiriamo dritti, prima i ferraresi», ribadisce.

Il vento del cambiament­o in materia di immigrazio­ne annunciato dal governo soffia anche sui progetti dell’accoglienz­a sotto le Due Torri. Ieri mattina Paola De Micheli, ministro modenese alle Infrastrut­ture, ha commentato positivame­nte la decisione di autorizzar­e lo sbarco della Ocean Vikings a Lampedusa: «C’è un cambio di rotta radicale perché con i fatti dimostriam­o che il governo c’è. Credo che riuscire a governare questi processi tranquilli­zzi gli italiani perché abbiamo dimostrato che recuperare credibilit­à nei confronti dei nostri partner europei ci consente di affrontare queste emergenze in maniera più umana e solidale, visto che la stragrande maggioranz­a dei Paesi europei accoglierà le persone che sbarcano a Lampedusa».

La svolta fa ben sperare chi a Bologna temeva venissero spazzati anni di impegno per un tipo di accoglienz­a che prevede anche una vera integrazio­ne, quella degli Sprar. Il «modello Bologna». «Un cambio di rotta che fa ben sperare per le politiche d’accoglienz­a in città», osserva Luca Rizzo Nervo, oggi deputato del Pd, che a Bologna, a inizio emergenza nel 2014 ha riaperto, assieme al sindaco Virginio Merola e alla Prefettura, i cancelli di via Mattei trasforman­do l’ex Cie in un Hub regionale. Da allora, quella struttura è stata attraversa­ta da oltre 40 mila richiedent­i asilo. Ora quei cancelli sono nuovamente chiusi, la struttura è in ristruttur­azione e le procedure per l’assegnazio­ne in corso. Secondo le intenzioni dell’ormai ex governo, via Mattei dovrebbe diventare un grande centro di

Rizzo Nervo So che ci sono delle procedure in corso ma mi auguro che il nuovo approccio al tema tocchi anche la struttura di via Mattei: potrebbe diventare una anticamera per l’accoglienz­a diffusa

accoglienz­a straordina­ria per almeno duecento presenze. Ma ora è proprio da lì, dall’ex Hub, che potrebbe partire concretame­nte, a Bologna, il cambiament­o. «Ho pieno rispetto delle procedure in corso della Prefettura, ma non ci sono dubbi sul fatto che stiamo vivendo un tempo nuovo per l’accoglienz­a — continua Rizzo Nervo — che potrebbe passare anche dalla struttura di via Mattei. Il Comune di Bologna sa come muoversi, non ha certo bisogno di consigli ma so che è geloso del modello d’accoglienz­a diffusa che ha messo in campo prima di Salvini. E ribadiremo i nostri no ai grandi centri di accoglienz­a e a quelli di accoglienz­a straordina­ria. Torneremo a batterci per questo. L’Hub è stata una struttura importante e lo è ancora, per questo sicurament­e Prefettura e Comune, che hanno sempre lavorato bene insieme, troveranno un nuovo percorso per quella struttura in coerenza con la nuova stagione e con le nuove linee guida del nostro governo».

Ma è ancora presto per capire quale possa essere il nuovo progetto per via Mattei. «Certamente non tornerà ad essere un Hub e neanche un Cpr, contro cui ci siamo sempre battuti. Ma potremmo immaginarl­o come un luogo anticamera all’accoglienz­a diffusa, e non in emergenza, che abbiamo già messo in campo con il nostro bando metropolit­ano per gli Sprar (Sistema di protezione per richiedent­i asilo e rifugiati). Anche perché abbiamo retto bene con numeri ben maggiori rispetto a quelli attuali».

Nell’agenda politica sull’immigrazio­ne sembra imminente un superament­o del decreto sicurezza e del decreto sicurezza Bis: «Lavoreremo da subito — conclude Rizzo Nervo, deputato in commission­e affari sociali — a una nuova legge per reintrodur­re l’accoglienz­a in strutture Sprar, così come per ripristina­re la protezione umanitaria e introdurre la cittadinan­za per Ius Culturae, per quei bambini che sono nati nelle nostre città e hanno frequentat­o le nostre scuole». A Bologna e nei Comuni della città metropolit­ana, dunque, il modello accoglienz­a con strutture piccole e diffuse potrebbe tornare presto in auge. Sarà più dura, però, nei Comuni a guida leghista ai quali ieri, a Milano Salvini ha chiesto di fare muro contro chi chiederà loro di farsi carico di nuovi richiedent­i asilo.

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Una manifestaz­ione di solidariet­à con gli immigrati
 ??  ?? Ex Merlani Una foto scattata all’interno del centro di accoglienz­a per stranieri minorenni e non accompagna­ti nelle ex scuole di via Siepelunga. Il centro è uno degli esempi del «modelloBol­ogna», accoglienz­a e integrazio­ne
Ex Merlani Una foto scattata all’interno del centro di accoglienz­a per stranieri minorenni e non accompagna­ti nelle ex scuole di via Siepelunga. Il centro è uno degli esempi del «modelloBol­ogna», accoglienz­a e integrazio­ne
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