Ma Fabbri non cede e straccia l’accordo per i profughi
«Le scelte scellerate di anni di governo di centrosinistra sono sotto gli occhi di tutti»
A Ferrara la Lega mostra i muscoli. E il fronte del «no ai migranti, prima gli italiani» ribadito anche ieri dal leader del Carroccio Matteo Salvini dall’assemblea degli amministratori della Lega a Milano, nella città emiliana diventa «prima i ferraresi». E ha il sapore del mancato rinnovo della convenzione fra Asp e Prefettura che, dal 2015, regola la gestione dei posti per l’accoglienza straordinaria del richiedenti asilo previsti sul territorio al di fuori delle quote Sprar.
L’annuncio di non proseguire con l’accordo, rinnovato di anno in anno fino al 2018 e ora in proroga, arriva proprio alla vigilia del raduno di Pontida, da dove ieri ci ha risposto al telefono il sindaco Alan Fabbri appena arrivato da Milano. «L’accoglienza indiscriminata dei richiedenti asilo non è più un nostro problema e decliniamo invito e impegno a proseguire», insiste il primo cittadino, ribadendo le posizioni già esplicitate nei giorni scorsi dal suo vice sindaco e assessore alla sicurezza Nicola Lodi, detto «Naomo» e capo popolo della rivolta di Gorino contro l’arrivo nel 2016 di 19 migranti fra donne e bambini, e dalla collega alle politiche sociali Cristina Coletti. «Le conseguenze pagate dalla nostra città per le scelte scellerate fatte in passato dai governi di centrosinistra sono sotto gli occhi di tutti — aggiunge — e sono veramente basito di fronte alla decisione del M5S di essere succube del nuovo corso intrapreso dal governo giallorosso».
Fabbri non smette di ripeterlo e di ricordare il motivo per cui ha sottratto al centrosinistra la città dopo 70 anni di governo: «I ferraresi erano stanchi di come era amministrata la loro città ed erano stufi di vederla in balia del degrado». Il riferimento è soprattutto al quartiere Gad, un tempo il giardino della città e «oggi in mano alla mafia nigeriana di cui i richiedenti asilo diventano spesso la piccola manovalanza». «Per noi la sicurezza è altro — sottolinea —: è rispetto delle regole e delle leggi, innanzitutto, e aumento della presenza delle forze dell’ordine con cui ci coordiniamo quotidianamente». «A giorni — informa — andremo a nominare il nuovo comandante della polizia municipale e saranno molte le priorità su cui lavorare».
Per mettere al primo posto i ferraresi, mentre l’accordo sui profughi diventa carta straccia, Fabbri ha già la sua contro-ricetta : «Modificheremo, per la parte che ci compete, il regolamento per l’assegnazione delle case popolari — annuncia —: inseriremo, come già feci da primo sindaco in Italia quando amministravo il piccolo Comune di Bondeno, la residenzialità storica come criterio principale già dalla prossima graduatoria». Dal prossimo mese, insomma, «avrà più punti in graduatoria chi vive da più tempo in città». Ne beneficeranno soprattutto gli anziani. Ma non solo. «Al primo posto dell’agenda di un amministratore ci devono essere i cittadini più in difficoltà — chiarisce —: le giovani coppie, ma anche i padri separati». Per l’assegnazione degli alloggi di proprietà comunale in locazione a canone calmierato, cioè, «sarà presto prevista anche una sotto graduatoria per i padri soli». Gli uffici comunali sono già al lavoro sul nuovo regolamento che, entro settembre, verrà proposto all’approvazione del Consiglio comunale.
Prima i ferraresi, dalla prossima graduatoria per le case popolari favoriremo i residenti storici, ma anche i padri separati