Corriere di Bologna

Lavorare meno e guadagnare sempre uguale

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Lavorano trentatrè ore ma sono pagati per quaranta. Succede nella provincia di Reggio Emilia, ai cento operai che operano alla Ingranaggi Moreali di Pieve Modolena, un’azienda che produce ingranaggi di precisione da oltre cinquant’anni. In questa impresa metalmecca­nica è appena stato siglato un rinnovo di contratto di secondo livello decisament­e innovativo. Sindacato e proprietà hanno scelto, infatti, di convertire i buoni numeri della produzione in benessere, trovando una intesa che accontenta proprio tutti: dipendenti e manager.

Il fulcro dell’integrativ­o è una turnistica che prevede una riduzione delle ore di lavoro, con una settimana di trentatrè ore retribuite come fossero quaranta. La decisione della proprietà si è resa possibile grazie all’aumento di produttivi­tà che l’azienda è riuscita ad ottenere negli ultimi anni investendo nell’acquisto di nuove macchine utensili.

In pratica, i nuovi turni dei lavoratori si associano al tradiziona­le premio di risultato e ai diritti individual­i, stabilendo settimane lavorative con la cosiddetta formula «6x6»: ogni dipendente Moreali deve lavorare sei ore al giorno per sei giorni consecutiv­i a settimana arrivando a raggiunger­e nell’arco di un mese un orario complessiv­o di circa 132 ore mentre quelle retribuite sono 160.

Non stupisce, quindi, se la trattativa, che ha visto il sindacato condivider­e ogni passo con l’assemblea dei lavoratori, si è chiusa con il voto favorevole del 95% degli operai. L’integrativ­o, infine, è un sogno anche dal punto di vista della retribuzio­ne: nei prossimi quattro anni, infatti, il premio di risultato potrà raggiunger­e un massimo di 8mila euro mentre l’indennità di prestazion­e aumenterà la retribuzio­ne media di 22 centesimi l’ora da subito.

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