Markovic fa felice anche Zanetti Virtus, altra gioia al supplementare
Grande prova del play (11 assist) davanti al patron. I bianconeri battono Trento 86-84
Secondo supplementare e seconda vittoria in due giorni per la Virtus, che si aggiudica il Torneo di Jesolo. La Dolomiti Energia si inchina 86-84, sprecando un +9 a 8’ dalla fine, finendo punita nell’overtime da Hunter, fin lì uno dei peggiori. Per la Segafredo c’è la grande partita di Markovic, vera mente della squadra (11 assist, +18 con lui in campo) e presenza imprescindibile, Gaines si dimostra principale bocca da fuoco con 21 punti. All’Aquila, che domina a rimbalzo 39-28, non bastano invece i 23 punti di Blackmon e i 20 di Knox.
La prima variazione sul tema è la presenza di Cournooh in quintetto al posto di Gaines, per mandare un mastino sulle tracce del bomber Blackmon ma soprattutto per avere in uscita dalla panchina un giocatore con punti nelle mani come l’americano.
Novità anche in casa Dolomiti, con Ladurner titolare al posto di Knox ma sfortunato a dover lasciare il campo dopo nemmeno cinque minuti per una distorsione alla caviglia. In tribuna, a vedere la nuova Segafredo per la prima volta, c’è il patron Massimo Zanetti con l’ad Luca Baraldi. La Virtus deve completarsi con un ultimo innesto italiano, ma dal club continuano ad arrivare smentite sull’eventuale trattativa con Alessandro Gentile attendendo il ritorno in Italia di Sasha Djordjevic (indicativamente martedì), che ieri si è dimesso dall’incarico di ct della Serbia.
L’Aquila, rinnovata in campo e in panchina, sembra più avanti come aveva già mostrato anche contro Venezia, ha maggiori certezze e pare più equilibrata. La regia di Craft (ferito a un sopracciglio) è da manuale come al solito, Blackmon punisce appena ha un centimetro e Knox cambia il corso della partita con il suo ingresso. Weems aveva infatti marchiato l’avvio con 7 punti per una Virtus dall’ottima intensità difensiva che le ha permesso di correre spesso in campo aperto (21-14). Le prime rotazioni toccano il nervo più scoperto della Segafredo in questo momento, evidenziando quanto manchi Teodosic alla squadra: il secondo quintetto, infatti, continua a dimostrarsi non all’altezza del primo con Pajola in grande difficoltà.
Ne nasce un 2-17 di parziale che lancia la Dolomiti sul 2331 grazie a un Knox che in area fa quello che vuole contro lo spaesato Hunter. La Virtus non riesce a innescare i suoi due lunghi americani in movimento, depotenziandoli notevolmente, mentre Ricci e Baldi Rossi sono invece molto efficaci da lontano e firmano la parità (32-32).
Il gioco dell’Aquila è più fluido, si trovano soluzioni vincenti con molta più facilità di quanto debba fare la Segafredo, che spesso si affida alle fiammate di Gaines fuori dagli schemi. Gli uomini di Brienza muovono meglio la palla, ma è soprattutto la diversa energia delle due squadre a fare la differenza. Quella che in questo momento manca ad Hunter e invece riempie il serbatoio di Kelly e King. L’Aquila allunga spesso (3946, 52-59, 59-68), ma la Virtus rientra sempre (45-46, 59-61, 74-72) aumentando la pressione difensiva e regalando al pubblico di Jesolo un finale punto a punto con i passaggi spettacolari di Markovic. I liberi di Gaines a -5” dalla sirena illudono la Segafredo, ma un gran canestro di Blackmon sull’ottima difesa di Cournooh manda la gara al supplementare (80-80). Hunter si sveglia all’improvviso nel prolungamento, imbeccato dal solito Markovic, la Dolomiti non molla ma Kelly sbaglia i liberi del nuovo pareggio a 2” dalla fine.