A teatro, dietro le quinte Le guide sono gli attori
Arena del Sole, da oggi il ciclo di visite-spettacolo
In attesa dell’inizio della stagione teatrale e della festa che il 21 l’annuncerà, l’Arena del Sole apre le sue porte riprendendo le visite spettacolo che l’anno scorso hanno riscosso un buon successo. Con una novità: gli attori che da anni collaborano con Ert, a progetti produttivi ma anche a incursioni nelle città, sono diventati Compagnia stabile della Fondazione.
Nello spettacolo itinerante nella storia e negli angoli più nascosti del teatro di via Indipendenza, intitolato «Nel gran teatro della città» e scritto da Emanuele Aldrovandi, vedremo oggi alle 11 Michele Dell’Utri, Daniele Cavone Felicioni, Maria Vittoria Scarlattei, che si alterneranno negli appuntamenti successivi con gli altri componenti della troupe, Simone Francia, Diana Manea, Jacopo Trebbi, Michele Lisi, Paolo Minnielli. Si andrà alla scoperta di macchinerie, laboratori e tutto quello che durante gli spettacoli non appare, ma si viaggerà anche nella storia dello spazio, fin dal momento in cui nel 1796 a Bologna arrivano i francesi, che aboliscono molti ordini ecclesiastici. Così viene soppressa la corporazione delle Domenicane di Santa Maria Maddalena e il loro convento, di cui si hanno notizie fin dal 1129, viene adibito a caserma.
Gli anni napoleonici saranno favorevoli alla creazione di nuove imprese e nuove ricchezze, grazie anche alla vendita
dei beni espropriati. Fino al 1815 sorgono vari teatri, dal Corso al Contavalli all’Arena. Questa nasce come spazio scenico all’aperto a gradoni, simile all’antico teatro greco, per iniziativa del coramaro Pietro Bonini. Diventa subito un luogo amatissimo dal pubblico, che dalla primavera ai primi freddi d’autunno vi accorre per vedere compagnie di vario livello. Vi si danno grandi spettacoli medievaleggianti, attrazioni circensi, drammi e drammoni romantici, opere naturaliste. Sul suo palcoscenico arrivano i grandi attori dell’epoca.
Nel 1848, dopo la cacciata degli austriaci, prontamente all’Arena vengono riportati i fatti in un dramma di Agamennone Zappoli. Nella seconda parte dell’Ottocento e nel primo Novecento grandi mattatori richiamano un pubblico variegato, dalle sigaraie e lavandaie e dal popolino dei famosi lunedì dell’Arena, all’intellighenzia cittadina, con personaggi come Giosuè Carducci. Poi ci sarà il tempo della copertura, della trasformazione in cinema, della decadenza e della rinascita. Bagliori di questa storia verranno rievocati, mentre si andrà a scoprire il magazzino dei costumi e si salirà sulla «graticcia», a guardare dall’alto quel luogo di magie che è il palco. Biglietto, 5 euro più prevendita.