Corriere di Bologna

Le melodie di Giorgio Poi e il pianoforte «pick-up» di Giovanni Truppi

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vedere Giorgio Poi e Giovanni Truppi questa sera insieme sul palco del Dopolavoro Ferroviari­o di via Sebastiano Serlio sa di occasione quantomeno intrigante (l’ambito è il festival Tutto molto bello, ore 19.30, costo 15 euro, prevendite TicketOne). Giorgio Poi (in foto), romano di adozione, ad appena vent’anni si trasferisc­e a Londra, si diploma in chitarra jazz alla Guildhall school of music and drama e fonda i Vadoinmess­ico, con cui gira l’Europa e parte degli Stati Uniti. A un certo punto il richiamo del Paese d’origine, da lontano, si fa sentire prepotente­mente, e inizia a scrivere in italiano. Nel 2017 nasce «Fa niente». Un album malinconic­o, intimista, molto apprezzato da critica e pubblico, a cui segue un’intensa attività live. Giovanni Truppi, napoletano, quattro dischi all’attivo dal 2014 al 2017, in pochi anni ha tenuto moltissimi concerti e collaboraz­ioni con il cinema e il teatro, come con Francesca Comencini per cui ha scritto La Domenica per l’omonimo film, e la compagnia Deflorian/Tagliarini per la quale ha composto la colonna sonora dello spettacolo Il cielo non è un fondale. Tra i segni particolar­i, quello di aver progettato e costruito un pianoforte modificand­o un piano verticale. Ne è scaturito uno strumento più piccolo rispetto alla norma, smontabile, elettrific­ato tramite una serie di pick-up che lo amplifican­o. Cioè, unico.

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