Corriere di Bologna

«Troppo borghesi in avvio, poi Sinisa ci ha chiesto coraggio»

De Leo: «Il nostro allenatore è ambizioso». Bigon: «Mihajlovic felice del successo»

- Marco Vigarani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo la soffertiss­ima vittoria di Brescia, l’analisi di Emilio De Leo parte da un concetto espresso anche nella conferenza prepartita: «Mihajlovic ci aveva chiesto di essere da subito disperati e vivere ogni minuto come se fosse decisivo ma noi ci siamo ritrovati davvero nella disperazio­ne per poi reagire. Nella prima parte della gara siamo stati troppo borghesi e, anche se avevamo preso bene il campo, non abbiamo saputo ammazzare la partita nel momento giusto. Dal punto di vista tattico non siamo stati stretti e corti come avremmo dovuto e ci è mancato qualcosa anche a livello di aggressivi­tà nelle marcature almeno su due gol». Nell’intervallo poi qualcosa è cambiato ed è stato ancora una volta Sinisa Mihajlovic dalla sua stanza nel reparto di Ematologia del Sant’Orsola a dare la scossa: «In quelle condizioni di punteggio — spiega De Leo — ci ha spiegato che dovevamo essere disposti anche a rischiare di subire un altro gol pur di creare le condizioni per vincere la partita. Il nostro allenatore è molto ambizioso per mentalità e tutti noi vogliamo essere come lui. Siamo scesi in campo senza pensare agli errori commessi ma soltanto a come poter dare qualcosa in più e recuperare il risultato».

Il collaborat­ore tattico rossoblù sottolinea poi anche gli aspetti di crescita del Bologna: «Abbiamo dimostrato di saper lottare fino all’ultimo minuto ed è fondamenta­le per una squadra che punta a diventare importante. A Verona ci era mancata proprio questa determinaz­ione. Non credo che abbiamo un problema di produzione offensiva, eventualme­nte solo di realizzazi­one ma per noi è importante costruire tanto gioco riuscendo però anche ad accorciare bene il campo. Solo così,come ci dice Sinisa, non faremo mai un passo indietro». In merito invece allo spostament­o di Gary Medel in difesa, De Leo ci tiene a chiarire che non si tratta di una scelta a lungo termine: «Contro una squadra in dieci abbiamo pensato di arretrarlo per avere copertura sufficient­e al centro e liberare i terzini ma non sarà una scelta sistematic­a. Detto che Bani ha subito solo una botta e che contiamo di accelerare i tempi del rientro di Danilo, non siamo in ansia per il ruolo e Medel tornerà a fare il suo compito». Ultime battute poi dedicate a due protagonis­ti che il Bologna non ha ancora pienamente ritrovato: «Dzemaili ci può dare più qualità rispetto a Poli e abbiamo pensato di fargli mettere minuti nelle gambe in vista dei prossimi impegni ravvicinat­i. Dijks invece credo che si stia applicando tanto ma non abbia ancora ritrovato i suoi ritmi ideali». Nel postpartit­a del Rigamonti parla anche il direttore sportivo Riccardo Bigon: «Voglio ringraziar­e il Brescia e i suoi tifosi per lo striscione per Mihajlovic: ogni domenica vediamo che l’affetto per lui accomuna tutti. L’ho sentito dopo la vittoria ed era molto contento. Sappiamo che il suo problema è passeggero e di poter tenere duro fino al suo ritorno».

De Leo Mihajlovic ci ha spiegato che dovevamo essere disposti anche a rischiare di subire un altro gol pur di creare le condizioni per vincere la partita

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Scoramento Dzemaili e il Bologna colpiti e affondati dal Brescia, prima della telefonata di Sinisa e dell’espulsione di Dessena fondamenta­li
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