L’addio di San Lazzaro al suo medico
Folla ai funerali di Giovanni Cremonini, il padre del cantautore: «Era speciale»
È stato un saluto, l’ultimo, ca l do e co mposto, « a l dutåur» Cremonini. Non c’erano le star né le istituzioni all’addio di Giovanni Cremonini, ieri mattina a Idice. ma tantissima gente di San Lazzaro. I suoi pazienti. Gli amici. I parenti. Tutto senza sfarzo e clamore. Cesare, il figlio famoso, lo aveva chiesto esplicitamente di tenere lontano i fotografi. Una cerimonia breve, intensa, per salutare il medico di famiglia che ha curato generazioni di sanlazzaresi.
È stato un saluto, l’ultimo, caldo e composto, «al dutåur» Cremonini. Non c’erano le star né le istituzioni all’addio di Giovanni Cremonini, ieri mattina a Idice. ma tantissima gente di San Lazzaro. I suoi pazienti. Gli amici. I parenti. Tutto senza sfarzo e clamore. Cesare, il figlio famoso, lo aveva chiesto esplicitamente di tenere lontano i fotografi. Una cerimonia breve, intensa, per salutare il medico di famiglia che ha curato generazioni di sanlazzaresi. Cremonini si era spento lunedì, a 94 anni.
Una corona di rose rosse, della moglie Carla e dei figli Vittorio e Cesare, sulla bara nel mezzo della navata della chiesetta al centro di Idice. In prima fila il cantautore, accompagnato dalla fidanzata Martina, la mamma, il fratello e i parenti. Tutt’attorno i tanti che lui aveva curato, stretti come in un abbraccio pieno di calore. Il gonfalone di San Lazzaro e la vicesindaca Benedetta Simon le uniche presenze istituzionali di una città legatissima al suo medico di famiglia. A celebrare la messa don Paolo Tasini. Un accenno al Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo e poi l’omelia. «L’ultima parola non è della morte, ma del ricordo della persona in vita — scandisce don Paolo —. Non c’è bisogno di parole, bisogna, però, ricordare lo spirito di quest’uomo in vita, uno spirito buono e aperto. Nella vita ci sono sempre momenti di dubbio e fatica, ma bisogna avere fede sempre nella parola di Gesù e, con il lutto, non ci dovranno più essere pianti e parole di morte».
Un abbraccio, una stretta di mano, un sorriso. Tutti hanno voluto testimoniare alla vedova e ai figli l’affetto per questo uomo speciale. «Tutti noi lo abbiamo avuto come medico — racconta Dante —, lui c’era sempre. Ricordo che una volta mia figlia era incinta, non si sentiva bene e lui è andato a casa sua nel cuore della notte». «Un uomo speciale, lo porteremo sempre nel nostro cuore», aggiunge la signora Maria. Gli amici di Cesare, il cardiologo, il ristoratore, l’assicuratore. C’era il suo produttore Walter Mameli, molto più di un manager, il primo ad accorgersi del talento di Cesare. Il piccolo grande mondo di Cremonini è tutto qui per l’ultimo saluto al suo «babbo». «Non smetterò mai di pensarti e cantarti — aveva scritto il giorno prima Cesare — perché con te il mondo era più bello. È come se fossi con me. Ciao babbo».