«Emilia in ostaggio, urne subito» Borgonzoni (e Salvini) all’attacco
Il leader leghista e il caso della materna con solo stranieri: «Il papà ha ragione, non è integrazione»
«Vogliono spostare il voto delle Regionali a gennaio solo per portare avanti i loro giochetti e le loro manovre di palazzo». Guidata dalla candidata in pectore Lucia Borgonzoni, la Lega va all’attacco del Pd e di Stefano Bonaccini, che si prepara ad annunciare la data del voto per l’inizio del 2020. Proprio mentre Matteo Salvini, impegnato ieri nella c a mp a g n a e l e t t o r a l e p e r l’Umbria, lancia una stoccata al centrosinistra emiliano per la vicenda della classe di soli bimbi stranieri in una materna di Bologna: «Non è così che si fa integrazione».
La senatrice leghista, indicata da Salvini quest’estate come la candidata naturale del centrodestra (anche se Fratelli d’Italia continua a tirare il freno), attacca a testa bassa in vista delle Regionali. «Renzi e Bonaccini fanno le scissioni, i giochi di potere e tengono in ostaggio milioni d i e mil i a ni e ro magnoli » , scrive Borgonzoni. «Vogliono scappare dalle urne — aggiunge la senatrice leghista — perché temono il giudizio degli elettori». Per l’ex sottosegretario alla Cultura la data del voto deve essere quella più vicina alla scadenza della legislatura: «Si voti a novembre — insiste Borgonzoni — così da mettere fine quanto prima a questa vergognosa sceneggiata».
Il segretario della Lega Romagna ed ex sottosegretario del primo governo Conte, Jacopo Morrone, teme che la data delle Regionali possa addirittura «slittare al febbraio 2 0 2 0 » . Un’ i pote s i te o r i c a - mente possibile anche se si supererebbe la finestra dei sessanta giorni dalla scadenza della legislatura. «È accaduto in Umbria, per esempio, non è impossibile», sottolinea qualcuno tra i banchi dell’Assemblea regionale. Anche se dai piani alti di Viale Aldo Moro si esclude «categoricamente» un voto oltre gennaio. «Capiamo la confusione di Bonaccini — aggiunge Morrone — visto che l’addio intempestivo al Pd di Renzi ha scombussolato i piani del governatore, che prevedeva una marcia trionfale grazie al varo del governo giallorosso». Simona Vietina, vice commissario regionale di Forza Italia in Emilia-Romagna, teme invece che dietro il rinvio a genn a i o d e l vo t o c i s i a s o l o l’obiettivo di costruire un asse tra il Pd e i 5 Stelle: «Un perverso accordo per mantenere il potere durante le prossime elezioni regionali. Ma che gli emiliano-romagnoli non si faranno abbindolare da questa improvvisata “Compagnia dell’inciucio”».
Il segretario della Lega, intanto, torna a puntare la sua attenzione sull’Emilia e va all’attacco dell’amministrazione Merola per il caso della classe di soli stranieri in una scuola materna bolognese. «Non è così che si fa integrazione — scrive Salvini — e mi fa piacere che a sottolinearlo sia un genitore di origine marocchina. Come puoi imparare la lingua e integrarti nella cultura del Paese che ti ospita se tutti i bambini della classe sono stranieri?». Oggi il papà, che ha denunciato l’episodio sul Corriere di Bologna e deciso nel frattempo di ritirare il bimbo dalla scuola, incontrerà la vicesindaco con delega alla Scuola, Marilena Pillati, per discutere il suo caso. Un episodio che «rischia di essere strumentalizzato con scopi propagandistici», dice invece il presidente delle Acli Filippo Diaco: «Nelle scuole di Bologna non ravvisiamo alcuna emergenza in questo senso».
Ipotesi febbraio
Morrone (Lega Romagna) ha parlato di un possibile voto a febbraio, la Regione lo ha escluso