Si è spento Giorgio Lenzi, artista e pittore
Lunedì il ricordo
Fu anche un rabdomante. Lo scoprì a nove anni, osservando all’opera uno vero che nella proprietà del papà, medico condotto di San Lazzaro con altri 8 figli, cercava un po’ d’acqua. Il bastoncino vibrò fra le sue mani. Nel circondario fu poi lui a trovare pozzi e fonti d’acqua, guadagnando pure qualcosa. Nella vita però Giorgio Lenzi ha fatto l’artista e lo ha fatto fino alla fine, anche in ultimo, da ricoverato, regalando poi gli acquerelli agli altri pazienti. Pittore, scultore, designer, è scomparso tre giorni fa. È così che lo ricorda la città, un creativo poliedrico, con l’arte a guidarlo ovunque. Formatosi a Bologna erediterà la cattedra di Cleto Tomba. Come pittore ha esposto in numerose mostre raccogliendo premi e riconoscimenti. Diverse le sculture in città (un bassorilievo di Bologna in piazza Galilei), in particolare al Monumentale della Certosa. Partecipò all’apertura dei lavori per il restauro del Nettuno negli anni ’90, scoprì alcuni affreschi della scuola dei Carracci durante un restauro in una villa a Zola Predosa. Ha vissuto e lavorato nella reggia di Bokassa, ma ha realizzato anche bar come l’Antica Riviera a Milano Marittima. Appassionato di motori riassemblava le Porsche comprando qua e là pezzi sparsi. E se aveva un dubbio andava a Stoccarda, alla casa madre. Verrà ricordato lunedì alle 19 alla Chiesa dei Servi.