I problemi dei cittadini? Più il lavoro che i migranti
Il primo cittadino di Castel San Pietro: «Voglio lo sviluppo»
”
C’è un parere della Regione EmiliaRomagna che smentisce quello dell’Agenzia: vuole dire che allora qualcuno ha sbagliato
Due importanti imprese del territorio vogliono allargare i loro siti produttivi nella collina di Castel San Pietro. Una buona notizia per l’economia locale, prima però servono le autorizzazioni necessarie. Un percorso di routine ma non questa volta, perché le richieste di Crif e Bio-on stanno aprendo un inedito dibattito sul ruolo di Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia. È l’arbitro, un organismo terzo, il suo parere è fondamentale.
Quelli per Crif e Bio-on sono risultati negativi: entrambi gli allargamenti son osta tiritenuti insostenibili da un punto di vista ambientale. Il sindaco di Castel San Pietro, il dem Fausto Tinti, però non ci sta, soprattutto riguardo a Bio -on (per Crif infatti l’Agenzia ha prodotto un secondo parere che potrebbe sbloccare la situazione). «Il parere di Arpae è fondamentale. Proprio per questo motivo deve essere solido e ben supportato. Invece ha buchi e contraddizioni palesi», dice. È raro, anzi forse è la prima volta che un ente locale critichi l’operato di Arpae, che per Tinti si sarebbe mostrata sin troppo sensibile alle sirene di Legambiente, dopo un suo documento dello scorso febbraio. «Da lì tutti i pareri di Arpae sono stati la fotocopia. Ma stavolta hanno cozzato, e non contro un sindaco costruttore ma contro un sindaco che vuole sviluppare in modo sostenibile il suo territorio. E che in quanto ricercatore e docente di Scienze ambientali, ha la capacità di capire e prevenire certe soluzioni, ricercando la sostenibilità delle scelte », rivendica proprio mentre l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) scrive nel suo ultimo rapporto che Castel San Pietro con i suoi 13 ettari è il primo Comune della Città metropolitana per consumo di suolo.
Ritornando a Bio-on, Tinti porta a sostegno delle sue tesi un parere della Regione Emilia-Romagna che a suo dire smentirebbe l’Arpae. «Vuol dire allora che qualcuno ha sbagliato», insiste. Una guerra di pareri che nasconde questioni tecniche molto complesse.
Anche se qui la questione sembra essere più politica. Perché se un istituzione, pur convinta delle sue buone ragioni, mette in discussione il lavoro di un ente terzo, di fatto crea un precedente. E così un domani qualsiasi altro ente potrà fare lo stesso di fronte a un parere poco gradito. «Le Conferenze dei servizi servono a questo, a condividere i pareri che però devono essere solidi e coerenti con quelli precedenti», ribadisce Tinti. La Conferenza su Crif potrebbe esprimersi già oggi, mentre quella su Bio-on, in programma questa settimana, è stata rinviata inattesa che l’Arpae riproponga un secondo parere, dopo il primo così tanto criticato da Tinti.