Pioggia, fiera e i cantieri, città bloccata dal traffico in tilt
Un lunedì da paura. Potrebbe essere il titolo del film andato in onda ieri sulle strade della città. Con il traffico bloccato fin dalle prime ore della mattina. Cersaie, pioggia e a peggiorare le cose c’era il cantiere di via Pertini sull’asse attrezzato. L’assessore alla Mobilità Irene Priolo tiene il punto: «Sono state circostanze eccezionali ma quello che è successo dimostra che alla città servono le opere».
Un lunedì da paura. Potrebbe essere il titolo del film andato in onda ieri sulle strade della città. Con il traffico bloccato fin dalle prime ore della mattina. Oltre un’ora per percorrere pochi chilometri tra la casa e il lavoro. E la protesta è immediatamente esplosa sui social. Qualche ingrediente da collasso del traffico poteva essere previsto. La combinazione tra la pioggia e una fiera, in questo caso il Cersaie, è potenzialmente esplosiva. E così è stato anche ieri. Non si poteva invece prevedere che l’avvio del cantiere sull’asse attrezzato sud-ovest che collega Bologna a Casalecchio, o meglio sul ponte di viale Sandro Pertini, facesse letteralmente naufragare la circolazione con auto incolonnate per ore solo per fare pochi metri. Tutto causato dal restringimento della carreggiata sul ponte, da tre a una corsia: un imbuto da cui non c’è scampo. Potevano essere fatti in un altro momento questi lavori? Se lo stanno chiedendo in tanti. A rispondere è l’assessore alla Mobilità, Irene Priolo: «No, sono lavori urgenti. Il traffico della giornata conferma che Bologna ha bisogno di interventi non più rinviabili sulla mobilità, a partire dal Passante. Il cantiere per ora è aperto in direzione Casalecchio, quindi oggi non ha influito tantissimo. Tra dieci giorni aprirà anche in direzione Bologna ma restringeremo il sedime dell’area dei lavori: lavoreremo anche di notte ma ci vorranno 40 giorni». Quello che è successo ieri per Priolo è però irripetibile: «C’è stata una combinazione difficilmente prevedibile: il Cersaie e la pioggia».
Il primo a registrare la situazione è stato Riccardo Carboni, presidente dei taxisti di Cotabo, le prime vittime degli ingorghi. È lui a mettere sul suo profilo Facebook la mappa delle strade «rosse», dove ci si muove a passo d’uomo. «Parrebbe un videogame ma è realtà», scrive. E sotto fioccano le protese. «Non voglio fare polemiche — spiega Carboni —, ma tutte le volte che c’è un grande evento e piove la città va nel pallone. Smaltita la rabbia va fatta una riflessione: l’unica soluzione strutturale e non propagandistica è quella di smettere di ipotizzare nuove opere e cominciare a realizzarle, certo ci sarà da soffrire, passare periodi ancora più complicati di oggi ma è l’unica soluzione di buon senso». E ancora: «Bologna lamenta una carenza di interventi infrastrutturali di oltre vent’anni, con numerosi progetti approvati nel tempo e mai realizzati, per chi conosce la storia recente della nostra città è evidente che il caos di questi giorni ha origini lontane — conclude —». Ieri mattina non era solo la tangenziale ad essere bloccata. Un punto che ha mandato su tutte le furie gli automobilisti è stato il ponte sull’asse attrezzato: era il primo giorno d’esame con il traffico quotidiano delle ore di punta. Ed è stato il delirio. Sui gruppi social sono arrivate le segnalazioni, un bollettino di guerra. «Da parco Talon a via Battindarno 1 ore e 3 minuti», scrive una signora. «Venti minuti dentro la rotonda della Barca», dice un altro, «tutte le arterie bloccate, per fortuna che abbiamo l’elicottero per i soccorsi». Lamentele che si sono ripetute verso sera. «Ci ho messo 2 ore per fare 7 chilometri, a chi è venuto in testa di fare i lavori adesso?». In tanti si chiedono perché un cantiere così impattante, non sia partito nei mesi estivi, quando le scuole erano chiuse. Oggi il copione potrebbe ripetersi.
Carboni
Tutte le volte che c’è un grande evento e piove la città va nel pallone Basta discussioni bibliche sulle opere da fare in città, vanno fatte