Ragù, l’archivio storico dei ricettari di famiglia
Il progetto «collettivo» di Mila Fumini
Alcuni assurgono a opere d’arte collettiva e familiare: calligrafie danzano seguendo tempi diversi, l’inchiostro spesso sbava, macchie di colori diversi e impronte digitali assortite fanno bella mostra di sé assieme a ritagli di riviste e fogliettini di piccolo taglio incollati o volanti. I ricettari di famiglia sono un piacere per gli occhi e per la gola. E contengono informazioni storiche, economiche e antropologiche, oltre che gastronomiche, utili a tanti.
Mila Fumini ha reso i quaderni delle ricette familiari protagonisti di un progetto scientifico «che desidera unire l’aspetto di ricerca colta con la diffusione e la condivisione pop, una ricerca che si appella alle emozioni con lo scopo di non far disperdere i ricordi, fragili ma significativi». L’idea è di archiviare, conservare e diffondere le ricette e il loro potenziale di memoria attraverso le «Reti e gli Archivi del Gusto» ossia Ragù, acronimo che dà il nome al progetto fresco di battesimo.
A patrocinare l’iniziativa di Fumini, il Comune di Castelfranco Emilia, celebre per i fiabeschi natali del tortellino e al centro della strada del gusto nostrano, la via Emilia. Qui, tra Modena e Bologna, quest’estate è cominciata la raccolta di manoscritti e di video interviste che entreranno a far parte del portale, nel quale verranno catalogati e mostrati i ricettari di famiglia. Non si tratta di semplici quaderni. Come fa notare Fumini «questi documenti possono essere letti su innumerevoli fronti: le ricette raccontano la storia degli alimenti, delle produzioni agroalimentari, dei territori, dell’economia domestica e rurale».
I lavori sono in corso, ma già l’idea è piaciuta a tanti. Anche Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Casa Artusi e Futur Food Network guardano con interesse all’evoluzione di Ragù. Il mockup del portale dovrebbe essere pronto per marzo. Fumini e soci stanno lavorando per avere una rappresentazione grafica, pulita e stilizzata, del sito web così da portarlo al Parabere Forum che si svoglie quest’anno i primi due giorni di marzo a Istanbul e che raccoglie donne interessate al cibo, l’agricoltura, la nutrizione sotto diversi punti di vista, dall’accademia al business.
Da progetto il portale sarà strutturato secondo due parti integrate: una nella quale sarà possibile la visione e la navigazione dei manoscritti e uno in cui saranno organizzate il maggior numero di video interviste possibili fatte alle persone che porteranno le loro fonti, a storici dell’alimentazione e a studiosi. Questa parte avrà come supervisore il professore Piercarlo Grimaldi, già rettore dell’Università del Gusto di Pollenzo, autore della raccolta I granai della memoria il più esteso portale di video testimonianze a contadini, operai, artigiani, imprenditori del cibo al mondo. La parte grafica del progetto Ragù è firmata dallo studio creativo Housatonic di Bologna. Il software per la progettazione della piattaforma è sviluppato dall’azienda Record Data di Fano.
Il primo appuntamento per condividere immagini del proprio ricettario di famiglia è sabato prossimo al Mercato Ritrovato in piazzetta Pasolini. «Vecchi ricettari diventeranno moderni strumenti: con “Ragù” li renderemo immortali» assicura Fumini.