Corriere di Bologna

Leonardo, il genio della guerra

Dominatore indiscusso nell’esordio contro Roma. È chiamato agli straordina­ri tra campionato e coppa

- di P. Di Domenico

Il debutto della Virtus ha confermato sostanzial­mente le indicazion­i del precampion­ato: in questo momento, la squadra è totalmente dipendente da Stefan Markovic, faro e leader del gruppo, dominatore delle partite anche senza segnare canestri (0/5 contro Roma).

La differenza, con lui o senza di lui, è eclatante e questo non significa gettare la croce addosso ai compagni o a chi lo deve sostituire. In mancanza di Teodosic, e con un italiano in meno nella rotazione, il playmaker provenient­e dal Khimki è un uomo imprescind­ibile.

Contro Roma ha smazzato 12 assist e catturato 9 rimbalzi in 29 minuti di utilizzo con un plus/minus di +7, quindi ancora positivo (+18 contro il Fenerbahçe, +18 contro Trento nella finale di Jesolo vinta di 2 e +5 nella semifinale dello stesso torneo contro Treviso: in tutti i casi, il migliore della squadra).

In un periodo così fitto di impegni — si tornerà subito in campo domenica, poi mercoledì l’esordio in Eurocup in Germania contro Ulm, quindi campionato la domenica successiva con Venezia e così via a questo ritmo — e rotazioni accorciate, Djordjevic cerca di ricavargli qualche minuto di riposo ogni volta che può, come fatto sul +21 a metà terzo periodo quando lo ha richiamato in panchina.

Il black out successivo ha però costretto il coach a bussare nuovamente alla sua porta quando Roma aveva ridotto lo svantaggio sotto la doppia cifra a inizio ultimo quarto, costringen­dolo a otto ulteriori minuti sul campo che hanno portato il totale a 29. Troppi, in quella che è la ripartizio­ne ideale dei minuti che il tecnico aveva studiato in estate, con una rotazione a nove elementi che si sarebbero dovuti sobbarcare un minutaggio fra i 18 e i 24 minuti, e i guastatori Pajola, Cournooh, Nikolic da specialist­i per iniezioni mordi e fuggi di energia e difesa.

Però fra l’infortunio di Teodosic e un italiano da rotazione in meno, al momento questo piano è stato messo in naftalina. Djordjevic sta cercando di mischiare le carte, facendo uscire dalla panchina Gaines e Hunter per avere giocatori più produttivi nelle prime rotazioni, ma è chiaro che è il gruppo italiano a dover crescere in fretta in questo momento della stagione nel quale la coperta sembra un po’ corta.

Il sestetto italiano della Segafredo, prima dell’inizio di questo campionato, ha un totale di 454 presenze e 7.545 minuti giocati nella massima serie (Nikolic e Deri sono a zero). Si tratta dei dati più bassi prendendo in consideraz­ione le «contender» per un posto nei playoff del campionato: Milano (1.194 e 25.200), Venezia (1.22820.579), Sassari (961-15.272), Trento (917-16.327), Brescia (1.429-29.923), Reggio Emilia (666-13.291), Cremona (59310.882), Fortitudo (1.11624.879 con un italiano in meno per il format 5+5).

Come aveva già anticipato l’ad Luca Baraldi in occasione del Memorial Porelli, la Virtus ha annunciato che prolungher­à la campagna abbonament­i fino al 4 ottobre, ossia alla vigilia della gara di campionato contro Venezia nella quale dovrebbe rientrare Milos Teodosic.

Mercoledì sera, il patron Massimo Zanetti ha elogiato il bel colpo d’occhio del PalaDozza con 4.803 spettatori. L’unico dato sulla campagna abbonament­i risale al termine del periodo di prelazione, quando in 4.051 avevano rinnovato la loro tessera. Una conferma quasi totale visto che gli abbonati dello scorso anno erano stati 4.117: l’obiettivo è raggiunger­e quota 5mila.

Si tornerà subito in campo domenica, poi mercoledì l’esordio in Eurocup in Germania contro Ulm, quindi campionato la domenica successiva con Venezia al PalaDozza

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In forma Nella foto, Stefan Markovic batte il cinque ai compagni di squadra i n una pausa gara con Roma

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