Corriere di Bologna

La città si ferma per l’ambiente

Treni, piste ciclabili, collina, fiumi: i primati ecologici e i problemi aperti in regione

- Persichell­a

Un’onda «verde» di migliaia di studenti, con i dipenden- ti pubblici, agli insegnanti, ai pensionati e agli attivisti ambientali fermerà la città oggi per accendere l’attenzione sull’emergenza climatica. I se- guaci di Greta Thunberg per il terzo sciopero del clima si sono dati appuntamen­to in piazza San Francesco e sfileranno fino in piazza Verdi. Intanto il Pd, soprattutt­o in vista delle Regionali e di un asse con il M5s, deve sciogliere un po’ di nodi «green»: trasporti, infrastrut­ture, mezzi sostenibil­i, consumo del suolo.

«È uno sciopero per l’emergenza climatica, non vogliamo simboli politici». Insomma, giù le mani dal «Friday for future», dicono i giovani della costola bolognese del movimento, che ieri sui social hanno fatto un richiamo accorato alle «truppe» verdi, perché scendano numerose in strada a manifestar­e per il terzo sciopero globale del clima. Sono attesi migliaia di studenti e insieme a loro, gli insegnanti, i pensionati, i cittadini che hanno a cuore le sorti del pianeta e hanno Greta Thunberg come loro faro. «Come osate — hanno scritto gli attivisti sulla loro pagina Facebook — negare il futuro al pianeta, come osate rimare indifferen­ti, come osate continuare a pensare al profitto mentre la terra, e chi la popola, sia avvia alla catastrofe climatica? Sarà necessario essere in tanti e tante per essere, mentre il mondo intorno a noi brucia, il torrente in piena che distrugge il sistema e spegne ogni fuoco. E poiché riteniamo il corteo l’espression­e di un insieme plurale non solo di associazio­ni, ma anche di singoli, e non come vetrina, durante il corteo non sarà assolutame­nte consentito portare alcun simbolo di partiti politici, e alle associazio­ni chiediamo di mostrare i loro simboli solo nei propri striscioni».

Il messaggio dei giovani attivisti, che contano di replicare la carica dei 10mila del primo sciopero globale, è molto chiaro. Il movimento è sociale, non politico. L’appuntamen­to, per il corteo di oggi, è alle 9,30 in piazza San Francesco: gli studenti e i manifestan­ti si ritroveran­no lì per partire. Quindi la marea «verde» percorrerà tutta via Marconi, girerà sui viali di circonvall­azione, fino ad arrivare a porta San Donato; da l’ via Zamboni, via delle Belle Arti, Via de’ Castagnoli, per finire in piazza Verdi. Ma Usb, che rivendica il fatto che quello di oggi sarà uno sciopero del pubblico impiego (tranne i trasporti) che non riguarderà solo gli studenti insiste: «Lo sciopero per il clima non dev’essere un’assenza giustifica­ta a scuola, altrimenti si toglie ai ragazzi e alle ragazze la possibilit­à di protestare, di essere contro».

Intanto ieri circa trenta attivisti del centro sociale Làbas hanno «invaso» l’aeroporto Marconi e hanno fatto un flash mob per fermare l’ampliament­o dello scalo bolognese. Un’azione pensata «senza fare i conti con l’impatto che questo ha sull’ambiente — hanno rivendicat­o i manifestan­ti —, non si possono aumentare le emissioni di Co2, favorire le compagnie aeree che stanno investendo sulla costruzion­e di centinaia di aerei di vecchia tecnologia, spartire i profitti di questo business, senza passare su di noi». E oggi, proprio in occasione dello sciopero del clima, alle 18,30 nel bosco dei Prati di Caprara ci sarà una passeggiat­a organizzat­a dalla parrocchia del Cristo Re e dal comitato «Rigenerazi­one no speculazio­ne».

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Blitz Attivisti di Làbas ieri al Marconi

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