Corriere di Bologna

Max Bugani ripescato dalla Raggi a Roma, farà il suo capostaff

La sindaca lo ha chiamato nella Capitale. Non rinuncerà all’incarico in Comune

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da staff a staff, restano sempre tre gli incarichi di Massimo Bugani: socio di Rousseau, capogruppo a Palazzo d’Accursio e ora capo della squadra della sindaca di Roma Virginia Raggi. Nel mezzo, un avviciname­nto con Di Battista e una crisi con Di Maio che non sembrano abbiano scalfito il ruolo nazionale nel M5S. Una mossa che dimostra come nonostante la crisi d’agosto con i vertici, Bugani sia ancora centrale nel Movimento.

Da staff a staff, restano sempre tre gli incarichi di Massimo Bugani: socio di Rousseau, capogruppo a Palazzo d’Accursio e ora capo della squadra della sindaca di Roma Virginia Raggi. Nel mezzo, un avviciname­nto con Di Battista e una crisi con Di Maio che non sembrano abbiano scalfito il ruolo nazionale nel M5S.

A inizio agosto aveva mollato il ruolo di vice capo della segreteria del leader dei 5Stelle, per incomprens­ioni politiche e per un salario all’ultimo dimezzato, ne guadagna uno nelle stanze più importanti del Campidogli­o, diventando così il braccio destro della sindaca di Roma. E pur occupandos­i della città più complessa d’Italia, una delle gestioni amministra­tive più criticate degli ultimi anni, Bugani decide di dividersi in tre e di non mollare l’incarico all’interno del Consiglio comunale bolognese. Il suo nome era già circolato nei giorni precedenti alle nomine dei sottosegre­tari di un governo che aveva mostrato di non apprezzare. C’è quindi della coerenza in questo nuovo incarico: Bugani resta nella Capitale, ma per occuparsi del governo della città di Roma e non di quello nazionale.

I passaggi formali vengono sbrigati via social. «La sua passione e la sua esperienza per Roma e per il cambiament­o»,

” L’M5S Inizia una nuova sfida ed è proprio all’interno della sfida che si nasconde la felicità

” Virginia La sua passione e la sua esperienza per Roma e per il cambiament­o

twitta la Raggi. Lui replica con una foto in cui i due si abbraccian­o mostrando grande intesa. «Da oggi inizia una nuova sfida ed è proprio all’interno della sfida che si nasconde la felicità», scrive lui. Bugani decide quindi di non giocarsi la carta del mandato zero, la possibilit­à offerta da Di Maio a tutti quei consiglier­i comunali arrivati al secondo mandato che, invece di fermarsi, possono farne un terzo proprio in virtù del loro ruolo, complesso, lontano dai riflettori e pure mal remunerato. Una fiche che il pentastell­ato potrà usare più avanti, qualora cadesse il governo Conte e si dovesse andare a nuove elezioni.

Per il momento si occuperà di Roma e certo non è poco, con il ruolo di capo staff della Raggi. Soltanto un paio di mesi fa, Bugani aveva preso le distanze da Di Maio, dimettendo­si dalla sua segreteria a Palazzo Chigi. Un feeling al capolinea, e certo non avevano aiutato le scelte del governo, in particolar­e dell’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che aveva dato il via libera al Passante di mezzo a Bologna, opera

Due mesi fa aveva preso le distanze da Di Maio e si era dimesso dalla sua segreteria

contestati­ssima da tutti i pentastell­ati locali. Ma Bugani è uomo fidato di Davide Casaleggio, uno dei quattro soci della piattaform­a Rousseau che con il suo voto online ha spalancato le porte al governo gialloross­o, vicino a Di Battista e a tanti alti altri big del M5S, una figura che non può essere archiviata in fretta e furia. E infatti subito dopo lo strappo con Di Maio, Bugani è tornato centrale. E non solo all’interno del M5S. È lui che sta gestendo i rapporti con il Pd dell’EmiliaRoma­gna, in attesa del voto in Umbria, in vista di una possibile alleanza alle Regionali in chiave anti Lega.

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