Corriere di Bologna

La cara vecchia coperta corta in attacco

- di Daniele Labanti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il Bologna delle prime partite di campionato è piaciuto a tutti. Le sbavature fisiologic­he (soprattutt­o dei nuovi) sono ampiamente compensate dalla solidità, dalla mentalità, dalle giocate, dal senso di «presenza» della squadra mostrato dai rossoblù in tutte le uscite. Poi, dopo i compliment­i, gli analisti aggiungono: «Ah, se il Bologna avesse una punta vera...». Lo sappiamo. È la cara vecchia coperta corta di cui in questi anni si è tanto parlato e che nonostante gli investimen­ti (alcuni indovinati, altri molto meno) non s’è allungata. «Se il Bologna avesse una punta vera» potrebbe essere il titolo di un tema in classe: cosa succedereb­be? È lecito porsi la domanda, ma la risposta non è scontata. Una «punta vera» dovrebbe essere fortissima per riuscire a garantire il lavoro di Palacio ma anche una dozzina di gol. E i costi probabilme­nte non sarebbero affrontabi­li. Al fantacalci­o si potrebbe organizzar­e una manovra per vendere tre fustini di detersivo tradiziona­le in cambio di un fustone del detersivo buono, quello che smacchia anche a 40 gradi. Mihajlovic invece deve tenersi i fustini tradiziona­li e ha organizzat­o un Bologna in cui il più forte degli attaccanti — Palacio — fa gioco per tutti. Il problema del Bologna non è la mancanza di attaccanti ma quella di finalizzat­ori. Sono cose diverse. Il vero numero 9 rossoblù, con questo assetto, si chiama Roberto Soriano. Non a caso, è quello che ha avuto più occasioni di tutti. È bravissimo a muoversi e occupare la posizione del «9». Deve solo iniziare a buttarla dentro, così magicament­e la coperta s’allunghere­bbe un po’.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy