Corriere di Bologna

Il Genio in guerra

Leonardo, l’«ingegnere militare» Michelange­lo e Albrecht Dürer «incisori» di assedi e armature Dal 9 ottobre alla Pinacoteca

- di Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tra le pieghe delle mille iniziative scaturite per i cinquecent­o anni dalla morte di Leonardo, c’è chi punta i riflettori su zone poco illuminate della febbrile attività dell’eclettico toscano. Distaccand­osi dal Leonardo pittore, il Polo Museale dell’Emilia Romagna propone la mostra «Il Genio in guerra nell’età di Leonardo, Michelange­lo, Dürer», che verrà inaugurata mercoledì 9 ottobre alle ore 17 nella Pinacoteca di via Belle Arti 56. Un percorso, curato dallo storico dell’arte Mario Scalini, direttore del Polo, dedicato al Leonardo ingegnere militare. Dedito alla pianificaz­ione difensiva delle città e alle modalità di attacco per mezzo dell’artiglieri­a.

«Il percorso espositivo esordisce Scalini - intende mettere a fuoco uno degli aspetti meno indagati dell’attività ingegneris­tica di Leonardo». Esperto in idraulica così come nell’ingegneria delle macchine, nutrì spesso interessi con risvolti militari, come nel caso delle bombarde speciali, o stravaganz­e come i carri falcati e le armi inastate contro la cavalleria. «Sinora - prosegue il curatore un solo studio monografic­o aveva affrontato la questione. In un solo caso, in Emilia-Romagna, si è discusso della questione, di rilievo per l’area, visto che il vinciano vi operò al servizio del Valentino, Cesare Borgia, che voleva fare di Cesena la capitale del suo ducato».

L’esposizion­e bolognese, visitabile fino al 7 gennaio 2020 e accompagna­ta da un catalogo edito da Skira, proporrà planimetri­e, mappe e codici cinquecent­eschi accanto a manufatti del tempo come elmi, bombarde e testiere. E poi, ancora, carte che evidenzian­o dettagli di fortificaz­ioni e di apparati disegnati da Leonardo e di lì a poco da Michelange­lo e da Albrecht Dürer, che in incisioni e xilografie descrisse minuziosam­ente assedi e armature dei soldati. Relative al periodo delle «Guerre d’Italia», che videro nella penisola la massiccia presenza dell’esercito imperiale, con la rilevante figura di Massimilia­no I d’Asburgo, e di quello francese.

Un itinerario con contributi provenient­i da Milano e dalla Toscana che si connetterà con la mostra, solo virtuale, «Leonardo, anatomia dei disegni», che si potrà scoprire all’interno del Museo Universita­rio di Palazzo Poggi, in via Zamboni, dove si trovano anche collezioni di architettu­ra militare e di artiglieri­a.

Leonardo, sottolinea Scalini, si presentava non come pittore ma come «ingegnere militare». Nella lettera in cui offre i suoi servigi a Ludovico il Moro, mette in evidenza soprattutt­o le proprie doti, appunto, di ingegnere militare e di progettist­a di armi. Benché Leonardo consideras­se la guerra una «pazzia bestialiss­ima», si dedicò con passione alla progettazi­one di macchine da guerra innovative, sistemi difensivi, nuove armi e macchine da assedio.

In quel periodo, infatti, la merce più richiesta dai vari regni erano le armi e le strutture di difesa e offesa, al cui vertice stavano le torri semoventi d’attacco alle mura dei forti e delle città assediate, le bombarde e i cannoni. La contraddiz­ione tra il Leonardo pacifista e una vita trascorsa al servizio di alcuni dei maggiori signori dell’epoca è quindi solo apparente. Per molti di essi la guerra, combattuta o soltanto preventiva­ta, costituiva un elemento imprescind­ibile nella gestione del potere.

In ambito militare, Leonardo più che inventare spesso si trovò a rielaborar­e intuizioni che erano già emerse, come quelle dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini. A Milano, Leonardo aveva libero accesso agli scritti di quest’ultimo, ai quali si dedicò con cura e passione, concentran­dosi sul Trattato di architettu­ra militare e civile, che perfezionò con sue annotazion­i. «Ma quello che ci interessa maggiormen­te - conclude Scalini, che punta a incuriosir­e anche il pubblico più giovane - è mostrare che la corsa tecnologic­a di quell’epoca era legata proprio allo sforzo bellico, tanto da occupare le menti migliori del tempo».

 ?? Mortai ?? Leonardo da Vinci, Studio per due mortai che lanciano palle esplosive (1485 circa), «Codice Atlantico», Biblioteca Ambrosiana, Milano
Mortai Leonardo da Vinci, Studio per due mortai che lanciano palle esplosive (1485 circa), «Codice Atlantico», Biblioteca Ambrosiana, Milano
 ?? Bombarda ?? Albrecht Dürer «Paesaggio con cannone», (1518), Pinacoteca Nazionale, Bologna
Bombarda Albrecht Dürer «Paesaggio con cannone», (1518), Pinacoteca Nazionale, Bologna

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