Corriere di Bologna

«Con il turismo io ho superato la crisi economica»

- Emanuela Colaci © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La share economy degli appartamen­ti per il turismo ha permesso a tanti bolognesi di arrotondar­e il bilancio. Nel caso di Gaia Bernardi, propietari­a di una casa familiare tra via Mazzini e Pontevecch­io, è stata una vera e propria ancora di salvataggi­o in un momento di crisi economica.

Perché ha deciso di affittare una parte del tuo appartamen­to e accogliere i turisti?

«Due anni fa è cambiato tutto. Mio padre, proprietar­io di un negozio di arredament­o, è mancato e a causa della crisi ho dovuto chiudere l’attività. Sono rimasta senza lavoro. E mi sono chiesta: cosa mi resta? Avevo una casa grande, così ho deciso di ristruttur­arne una parte per farne un bed and breakfast e destinarla ai turisti. La camera in affitto ha fino a tre posti letto disponibil­i, vengono soprattutt­o coppie».

Qual è stato l’impatto di questa attività sulla sua vita quotidiana?

«Il riscontro è stato buono. Immaginavo di coprire un po’ di spese con gli affitti brevi ma non mi aspettavo di pagare tutte le spese in un momento difficile in cui non potevo lavorare. Precedente­mente facevo la fotografa freelance e ho due figli di cui uno adolescent­e. Sogno di ricomincia­re con il mio lavoro ma per il momento non è possibile perché non ne ho più il tempo».

Com’è stato il contatto con i turisti?

«Ho sempre conosciuto e ospitato persone rispettose, curiose di visitare Bologna. Sono soprattutt­o stranieri, arrivano da tutto il mondo, anche dall’Australia. Di solito li vedo all’inizio e alla fine della loro vacanza perché restano a Bologna due o tre giorni. Visitano le principali città italiane e poi ritornano qui per ripartire. Mi ha sorpreso la loro curiosità: sono molto interessat­i a conoscere anche la vita di quartiere. Non immaginavo potessero interessar­si alla periferia. Chiedono consigli anche per conoscere il miglior baretto sotto casa».

Ha una storia che ricorda e vorrebbe condivider­e?

«Una signora belga si è presentata con un pacco di biscotti, abbraccian­domi. Mi ha detto che vedendo la mia foto aveva sentito subito un’affinità interiore. Ci sentiamo ancora, mi fa piacere sapere come sta.

«Cifre in aumento per il turismo. Secondo lei che impatto ha avuto sulla città?

«Mio padre diceva: “Bologna è la città più bella del mondo e quella meno valorizzat­a d’Italia”. Era vero, fino a qualche tempo fa. Mi sembra ingiusto vivere il turismo in città come un’aggression­e quando invece la cosa più importante è condivider­e la bellezza che abbiamo».

Studenti e lavoratori hanno manifestat­o contro il disagio abitativo, molti danno la colpa gli affitti brevi.

«Io non credo sia così perché la maggior parte delle stanze per i turisti non sarebbero appetibili per gli studenti . Nel mio caso si tratterebb­e di vivere in condivisio­ne con una famiglia. Chi accettereb­be? È sbagliato vedere nei piccoli proprietar­i dei nemici. Si va verso un conflitto e invece ci sarebbe bisogno di tutti. Infatti grazie al turismo tutto il centro, gli alberghi, i ristoranti sono stati rivitalizz­ati».

Mi sembra ingiusto vivere il turismo in città come un’aggression­e Si va verso un conflitto e invece ci sarebbe bisogno di tutti Grazie al turismo tutto il centro, gli alberghi, i ristoranti sono stati rivitalizz­ati

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