«La partita è chiusa sulla Borgonzoni Pd-M5S? Voti persi»
L’INTERVISTA MATTEO SALVINI Le priorità per l’Emilia «trasparenza, sicurezza, servizi sociali»
La partita sulla Regione «è chiusa. Lucia Borgonzoni è la candidata migliore, l’unica». Il leader della Lega Matteo Salvini, atteso oggi al Villaggio Coldiretti, spegne le ambizioni di Fratelli d’Italia. E fissa le priorità della campagna leghista: «Trasparenza, sicurezza, servizi sociali e infrastrutture. L’autonomia? I 5 Stelle non la vogliono».
Senatore Matteo Salvini, a un mese dal voto in Umbria lei torna in Emilia-Romagna. Oggi sarà a Bologna, Bagnacavallo e Riccione, il primo tour elettorale da quando è stata annunciata per il 26 gennaio la data del voto. Quanto è importante per voi vincere qui?
«Questo è un voto fondamentale per emiliani e romagnoli, come per gli umbri. È da quasi 50 anni che in questa regione c’è sempre lo stesso colore, noi pensiamo di avere idee nuove, squadra nuova, qualcosa di più da offrire».
Per il Pd il voto in Emilia-Romagna ha una valenza nazionale. E per voi? Volete dare da qui la spallata al governo giallorosso?
«Questo governo è una schifezza, un insulto alla volontà popolare e alle ultime elezioni. Formalmente legittimo, sostanzialmente una truffa. Per Di Maio fino a due mesi fa il Pd era il partito di Mafia Capitale, di Bibbiano, delle banche. Ora sono alleati in nome delle poltrone. Ma questo voto è importante soprattutto per gli emiliano-romagnoli. Lo abbiamo visto a Ferrara e Forlì, c’è voglia di cambiamento, merito e trasparenza. Mi viene spesso segnalato che in Emilia-Romagna non viene premiato il merito, nelle collaborazioni o nell’assegnazione dei contributi che sia. Vogliamo un’Emilia-Romagna più aperta».
I sondaggi dicono che potreste riuscirci. Centrodestra e centrosinistra sono quasi pari, forse per questo il Pd tiene a un accordo con il M5S anche qui.
«Possono fare ciò che vogliono, ma la gente non è stupida. Guardi l’Umbria, lì si vota dopo che sono stati arrestati il segretario regionale e l’assessora alla Sanità del Pd tra le denunce dei 5 Stelle. E ora si alleano per fermare la Lega? I cittadini risponderanno in maniera seria e orgogliosa, anche in Emilia-Romagna. Si mettano insieme, perderanno solo voti».
Al suo fianco oggi ci sarà Lucia Borgonzoni, una candidatura che Fratelli d’Italia continua a mettere in discussione. Serve un chiarimento o i vostri alleati stanno alzando la posta per puntare ad altre Regioni?
«La partita è assolutamente chiusa. In Emilia-Romagna Lucia è la candidata migliore, la più fresca, l’unica. Altrove l’indicazione del candidato presidente spetterà ad altri e la rispetteremo. Poi si può discutere di programma e squadra, ci saranno liste civiche di sindaci, personalità dal mondo dell’impresa, l’obiettivo è allargare i confini della coalizione. Ma sulla candidatura indietro non si torna».
La prima tappa del suo tour è a Bologna, Villaggio Coldiretti. Cosa dirà ai coltivatori?
«L’agricoltura è un settore fondamentale. E Conte rappresenta un governo che ha detto di voler tassare il gasolio per i mezzi di agricoltori e pescatori, se pensano di punirli la Lega non li farà uscire dal Parlamento».
Mi dica tre priorità della vostra campagna elettorale. Ha già parlato di trasparenza, le altre due?
«Le politiche per la sicurezza, dove la regione può avere una funzione di regia. E una politica sui servizi sociali che tenda a migliorare ancora, ma su questo non voglio citare Bibbiano...».
E perché?
«Mi stanno arrivando segnalazioni da tutta Italia. Bisogna cambiare la normativa, essere più attenti a livello nazionale».
Sta dicendo che il caso affidi in Val d’Enza non sarà un cavallo di battaglia della vostra campagna?
«Qualcuno nel Pd ha sminuito la cosa e questo non fa bene, ma non è un caso isolato».
E poi?
«Poi c’è il tema delle infrastrutture. Troppe sono rimaste ferme e i 5 Stelle hanno enormi responsabilità su questo».
Il Passante Sud per Bologna sarà nel vostro programma?
«Non spetta a me deciderlo, ma la mobilità bolognese è da rivedere, ha un costo sociale, ambientale ed economico non accettabile».
L’autonomia regionale intanto rallenta.
«Ci abbiamo lavorato per un anno e sono arrivato alla convinzione che i 5 Stelle non la vogliono, un’altra delle loro fregature. Sarebbe più serio che lo dicessero chiaramente, anche se Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia chiedono solo ciò che prevede la Costituzione».
Porterete il Nord in piazza per l’autonomia?
«Penso che nei prossimi mesi i cittadini si faranno sentire molto spesso sui territori, ma io vedo una manifestazione di tutta Italia, l’autonomia serve a tutti. Intanto scenderemo in piazza il 19 ottobre per dire che c’è un’Italia che non si arrende a poltronari e traditori».
Troppe grandi opere sono rimaste ferme in Emilia Romagna e l’M5S ha in questo enormi responsabilità A Bologna il piano della mobilità è da rivedere