Corriere di Bologna

Regionali, Pd spaccato sulla penale

La multa per chi lascia il partito dopo le elezioni. Scontro interno, deciderà la Direzione

- Persichell­a

Sconfinano anche in Emilia-Romagna i timori che stanno portando il Pd in Umbria a inserire una penale per scongiurar­e eventuali cambi di casacca dei propri eletti dopo le Regionali. Ma il governator­e e candidato in Emilia Stefano Bonaccini tira il freno: «Se si arriva a questo, vuole dire che si è messi male»

Sconfinano anche in Emilia-Romagna i timori che stanno portando il Pd umbro a inserire una penale per scongiurar­e il cambio di casacca dopo le Regionali. Il tema è lo stesso, scoraggiar­e i renziani rimasti nel partito ad aderire a Italia Viva qualora eletti in consiglio regionale. Ma difficilme­nte da queste parti la soluzione a queste preoccupaz­ioni passerà da una multa, visto che il primo a non crederci è il presidente della Regione Stefano Bonaccini. «Vuol dire che non hai nemmeno fiducia in chi vai a candidare nella tua comunità. Se i problemi non li risolviamo con la politica ma con le sanzioni, mi pare che siamo messi male», ha detto durante l’incontro con gli amministra­tori della regione. Lungo la via Emilia le adesioni al nuovo partito di Matteo Renzi sono state modeste: si contano su tutti l’ex sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti, il deputato ferrarese Luigi Marattin e quello romagnolo Marco Di Maio.

Al contrario, nell’Assemblea legislativ­a tutti i consiglier­i regionali renziani hanno deciso di non seguire l’ex premier e segretario dem in questa sua nuova avventura. A partire da Manuela Rontini, pronta a firmare la penale seppure poco apprezzi il clima che si è venuto a creare nel partito. «È triste — dice — che qualcuno (del tuo stesso partito) possa immaginare che alla base di un impegno politico ci sia una valutazion­e economica». In più, Rontini è convinta che «non sia sufficient­e una penale per tenere insieme una comunità politica: servono il confronto, la discussion­e e infine la condivisio­ne». La questione poco appassiona il segretario regionale Paolo Calvano, che non smania dalla voglia di seguire il modello umbro. «Il tema non mi è stato posto dagli organismi dirigenti regionali e non sarò certo io a porlo. In Emilia-Romagna puntiamo a tenere d’assieme comunità del Pd attraverso la politica e la condivisio­ne», prova a chiudere così la faccenda. Che è poi la stessa posizione del sottosegre­tario alla Salute, la dem bolognese Sandra Zampa, «sorpresa» dalla scelta del suo partito in Umbria. «Forse faremmo meglio ad assicurarc­i — scrive su Twitter — che le persone candidabil­i, destinate a essere classe dirigente politica, siano leali, capaci e competenti, non alla ricerca di un posto che ci cambia in base al vento».

Potrebbe però non bastare di fronte ai sospetti che pure qui stanno montando e che il capogruppo dem di viale Aldo Moro Stefano Caliandro vorrebbe mettere a tacere quanto prima, così da evitare che una caccia alle streghe accompagni la campagna elettorale del governator­e ricandidat­o Stefano Bonaccini. Il capogruppo in Viale Aldo Moro ha parlato con tutti i membri del gruppo consiliare «e tutti mi hanno ribadito di volere rimanere nel Pd, quindi non ho motivo di dubitare di nessuno». Al contempo, «chi si ricandida deve condivider­e il percorso politico di una comunità», per questo non deve risultare «scandaloso» il dibattito sulla penale pensata dai Democratic­i umbri, che obbliga chi dovesse cambiare schieramen­to dopo l’elezione a versare una sorta

L’appello della Zampa

La sottosegre­taria chiede piuttosto di puntare su nomi credibili e competenti

La renziana

Dubbi della consiglier­a regionale Rontini, rimasta nel Pd, sulla efficacia di una multa

di multa da 30 mila euro. D’altronde la situazione è inedita e anche un po’ anomala, «veniamo da una storia recente segnata da due scissioni che hanno provocato dolore nella base», ricorda Caliandro. Altre defezioni sarebbero intollerab­ili. «È necessario eliminare il clima di sospetto. Anche perché questa operazione — sostiene ancora Caliandro — non andrebbe a intaccare la fiducia tra noi. Ma dobbiamo affrontarl­a alla luce del sole, nelle sedi competenti». Al momento nessuna direzione del partito emiliano-romagnolo è in programma sul tema, ma c’è tempo.

Nell’attesa, va in scena un nuovo duello tra Bonaccini e Matteo Salvini che ha ribadito, con la candidata Lucia Borgonzoni al fianco, che si riprenderà l’Emilia-Romagna. «Consiglier­ei un po’ più di umiltà. Perché ho l’impression­e che stiate facendo i conti senza l’oste. E l’oste siamo tanti», il messaggio di Bonaccini. La replica è del segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone: «Desta stupore il richiamo all’umiltà, quando il governator­e non è di sicuro noto per fare sfoggio di questa virtù».

 ?? Ricandidat­o ?? Il governator­e Stefano Bonaccini (Pd)
Ricandidat­o Il governator­e Stefano Bonaccini (Pd)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy