Corriere di Bologna

San Petronio, Zuppi e il tortellino senza maiale «Per accogliere gli stranieri». I puristi dicono no

Nel programma del 4 ottobre un menu firmato Zuppi

- Blesio

Anche nel piatto della tradizione per eccellenza può celarsi l’anima della nuova Chiesa di Bologna. Scorrendo il programma della festività del santo patrono, si legge l’influenza dell’arcivescov­o di Bologna Matteo Maria Zuppi pure nel più laico degli appuntamen­ti. Dalla tarda mattinata di venerdì, per la festa di San Petronio, la squadra dell’Associazio­ne sfogline si metterà all’opera per realizzare chili e chili di tortellini classici, quelli che seguono la ricetta depositata in Camera di Commercio ossia ripieni di un misto di lombo, prosciutto e mortadella, mescolato con parmigiano reggiano, uova e noce moscata. «Accanto a quello tradiziona­le, con carne di maiale, ne realizzere­mo però anche un altro, di pollo», annuncia il presidente Paola Lazzari Pallotti. «Sarà il tortellino dell’accoglienz­a». Nel ripieno alternativ­o, con ricotta, uovo, parmigiano e pollo, è racchiusa «la ricetta di tutte le famiglie: potrà gustarlo anche chi per motivi religiosi non può mangiare carne di maiale». Storcono il naso i puristi, ma più per l’eresia di un tortellino di carne bianca che per altro. Tra questi c’è anche Monsignor Vecchi. «Non giudico l’iniziativa che non conosco, ma il tortellino se lo trucchi lo uccidi: servono gli ingredient­i classici, tutti, a partire dalla mortadella, se no non è più il tortellino ma un’altra cosa». Chi vorrà assaggiarn­e la versione «accoglient­e», potrà dalle 11 recarsi in piazza Maggiore dove fino a sera le sfogline realizzera­nno, cucinerann­o e venderanno (freschi o cotti) i tortellini nelle due versioni. Ci sarà modo anche di imparare a realizzarl­i, con lezioni dedicate ai più piccoli.

Il tema dell’accoglienz­a sarà in realtà al centro di tutta la giornata dedicata al patrono. Il convegno della Festa regionale della famiglia alle 10 in Cappella Farnese avrà come titolo «Famiglia è accoglienz­a». E la performanc­e di Cantieri Meticci dal titolo «Bologna Portici Aperti» è un progetto di inclusione. A partire dalle 11, in piazza Maggiore, saranno srotolate le reti da pesca che in queste settimane hanno girato il centro e la periferia di Bologna «per essere intrecciat­e e condivise con le stoffe e con le storie di vecchi cittadini e di nuovi arrivati» spiega il collettivo.

La festa si apre alle 12 sotto le Due Torri davanti alla statua di San Petronio. Le sfogline saranno come detto in piazza già dalle 11 a tirare la sfoglia. E già dalle 10 si aprirà il convegno organizzat­o dal Forum delle Associazio­ni familiari Emilia-Romagna. Dalle 15 comincia il pomeriggio di sport a cura del CSI e alle 17 si celebrerà l’ultima messa da non ancora cardinale di Zuppi. Alle 19 partirà l’esibizione di Cantieri Meticci e alle 20.45 si accenterà il talkshow-concerto diretto da Giorgio Comaschi e che vedrà sul palco anche Ron. Alle 23 si illuminerà il cielo di piazza Maggiore con i fuochi d’artificio.

La presentazi­one del programma, per monsignor Giovanni Silvagni è stata anche l’occasione per annunciare che l’Arcidioces­i di Bologna aiuterà economicam­ente le parrocchie del territorio nei lavori di rimozione delle barriere architetto­niche .

Monsignor Vecchi

«Truccare il tortellino è ucciderlo. Servono ingredient­i classici, mortadella compresa»

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