Corriere di Bologna

Giornata dei Risvegli «Ne vale la pena»

Lunedì 7 Gli Amici di Luca in scena con «Ovvero io»

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lunedì 7 ottobre torna per la ventunesim­a edizione la Giornata dei Risvegli per la ricerca sul coma e quest’anno l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo si aggiunge all’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una lettera da presidente a presidente, da David Maria Sassoli a Maria Vaccari – che presiede l’associazio­ne Gli Amici di Luca – ne sottolinea l’impegno «lodevole e ammirevole». Una notizia che rincuora. Che riempie di orgoglio, fa tornare in piazza, in rete, in comunicazi­one con altre città italiane e non solo, per informare sul coma, lo stato vegetativo, le celebroles­ioni acquisite, con rinnovata determinaz­ione. E con l’attore Alessandro Bergonzoni sempre testimonia­l.

Maria Vaccari e Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma, lo ritengono un riconoscim­ento importante che premia chi si dedica ogni giorno alle fragilità delle persone con esiti dal coma. Quindi, «Ne vale la pena» ancora di più, per citare lo slogan della giornata. Ma la Casa dei Risvegli, ribadisce De Nigris, è soprattutt­o «un luogo di storie. Di vite vere» e come tale diventa «il centro intorno a cui si organizzan­o sistemi sempre più complessi». Complessi e in dialogo, con la qualità come obiettivo fondamenta­le.

Il teatro ne è l’anima. Per questo il 7, con replica l’8, Gli Amici di Luca e Teatro dell’Argine presentano una nuova produzione, Ovvero io. Diretto da Deborah Fortini, è lo spettacolo scaturito dal laboratori­o teatrale rivolto a persone con esiti di coma nella Casa dei Risvegli Luca De Nigris e debutta al Teatro Lab di San Lazzaro di Savena (via Rimembranz­e, 26, ore 21, offerta libera). Non solo.

Il 4 ottobre inaugura la mostra fotografic­a «I am Amleto» (Mediateca di San Lazzaro, ore 18), mentre Amleto: i dardi dell’avversa fortuna torna al Teatro Dehon dal 15 al 17 ottobre e nello stesso mese sarà in tournée a Valencia nell’ambito del gemellaggi­o tra i Comuni di Bologna e la città spagnola. Il teatro come punto di partenza e di arrivo.

«Europa, teatro, fine vita: ormai la Casa dei Risvegli non ha più confini». Come certi termini, sottolinea Alessandro Bergonzoni. Oggi, riflette l’artista bolognese, si riflette molto sul tema della vita. «Il dibattito – continua – è tra pro e contro e non vedo ancora possibilit­à che le persone incontrino tema poeticamen­te. Tanta gente mi ferma per la strada e mi chiede: è possibile vivere in certe condizioni?». La risposta forse sta nel cambiare racconto. Per non vedere più «un film dell’orrore, ma nemmeno dell’errore. Il tema è culturale, non politico».

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