«Se si deve cambiare il ripieno meglio mangiare i tortelloni»
Anna Maria Bonaga Atti, del forno omonimo, è una purista del tortellino. «I tortellini sono fatti in un certo modo. Se la ricetta cambia, non sono più tortellini».
Cosa sono?
«Altro. Non capisco perché cambiare i tortellini con il pollo. Si potrebbero realizzare tortelloni con la ricotta, come da tradizione. O seguire quella romagnola con stracchino».
Pollo bandito, insomma.
«Ognuno è libero di fare poi quello che vuole, ci mancherebbe. Ma i tortellini hanno un altro ripieno, quindi se cambiano si devono chiamare in un altro modo. Se i motivi sono religiosi, si poteva, per non tradire la tradizione puntare su un’altra nostra pasta ripiena, ossia il tortellone con ricotta, prezzemolo e parmigiano».
Le è mai successo che le chiedessero in negozio tortellini con un ripieno alternativo?
«Mai, anche perché abbiamo i cartelli con gli ingredienti esposti e ben leggibili».
Quest’anno sarete aperti il giorno di San Petronio?
«No, chiusi».
Per i tortellini state già cominciando a prendere gli ordini per Natale?
«Non abbiamo problemi, ne facciamo talmente tanti. Ne portammo 30 chili al Papa lo scorso anno, quando la Diocesi di Bologna lo ringraziò andando a Roma per la sua visita in città».
Apprezzò?
«Ne fu molto contento, ma in realtà non so se li ha poi mangiati: sono stati spediti a Santa Maria per il pranzo dei poveri».