«In cucina ben venga il diverso si fa integrazione anche così»
Mario Ferrara, chef del ristorante Scaccomatto e dell’omonimo temporary a Fico, al prossimo Festival del tortellino in programma domenica a Palazzo Re Enzo presenterà un tortellino ripieno di crema di brodo di parmigiano con peperone crusco e funghi cardoncelli. «Si chiamerà Bologna-Matera»,un incontro perfetto tra Emilia e Lucania.
L’incontro di culture diventa dialogo fra religioni con l’iniziativa della Diocesi.
«Bologna è abituata a queste iniziative. Il tortellino rappresenta in assoluto la nostra città. Non potrebbe esserci iniziativa più azzeccata».
E del tortellino ripieno di pollo cosa ne pensa?
«Ben venga il pollo se porta l’accoglienza perché anch’io sono stato accolto dalla città quando sono arrivato alla fine degli anni ‘70 dalla Basilicata. Mi metto nei panni di un viaggiatore. Sentirsi accolti in questo modo fa bene. L’iniziativa della diocesi propone un’alternativa culinaria alla tradizione che significa rispetto per le altre religioni».
La cucina e il cibo aiutano l’integrazione?
«Il cibo è un linguaggio universale, intorno a un piatto di tortellini ci si mette d’accordo tutti. Io arricchisco la cultura nel rispetto della tradizione. Nei rapporti umani si chiama integrazione, diventa arricchimento in cucina. Ben venga il diverso. Quando sono arrivato a Bologna le cime di rapa non esistevano, tante verdure non si mangiavano qui. La città si è arricchita dall’arrivo di tante persone come me».