Mestieri e talenti al festival Mondo antico
«Mondo antico» a Rimini, Cattolica, Riccione, Santarcangelo e Verucchio. Dall’11 al 13 ottobre, con un’anteprima da domani Conferenze, incontri, spettacoli sul lavoro. E un omaggio a Federico Fellini
Giovanni Brizzi (Alma Mater) Cercheremo di abbattere luoghi comuni come quello che vuole che nella civiltà romana l’occupazione fosse meramente servile o quello che sostiene che la guerra di Spartaco fosse una rivolta di schiavi, ma interessò molte popolazioni italiche
Torna per la 21esima volta a Rimini «Antico/Presente. Festival del mondo antico» e dedica la sua attenzione a una delle attività fondamentali dell’uomo, il lavoro. Si svolge dall’11 al 13 ottobre, immergendo in un clima di incontri scientifici o divulgativi, con laboratori per ragazzi e momenti spettacolari per tutti, a Rimini, ma anche a Santarcangelo, Verrucchio, Riccione, Cattolica. Si annuncia con un prologo questo fine settimana, da domani a domenica, con tre appuntamenti che si raccordano all’edizione dell’anno scorso, dedicata a Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Un focus del festival anticiperà le iniziative che la città natale dedicherà a Federico Fellini nel 2020, in occasione del centenario della nascita del regista. Il protagonista di questo omaggio sarà un suo film che compie 50 anni, Satyricon, visionariamente ispirato al romanzo latino di Petronio Arbitro. La pellicola sarà proiettata l’11 ottobre alle 21 al cinema Fulgor, con un’introduzione di Valerio Massimo Manfredi.
Tema il lavoro, dicevamo. Il titolo di questa edizione è «Il genio del fare. Mestieri e talenti». Come sempre dal mondo antico si devierà verso i tempi successivi, fino ai giorni nostri, con alcuni incontri su professioni attuali come l’archeologo, il giornalista, il direttore di museo (sempre domenica), con una conversazione con il bolognese Mauro Felicori, che ha riportato a nuovo smalto un complesso monumentale quale la Reggia di Caserta.
Centro delle attività sarà il Museo della Città e sede dei laboratori didattici la Domus del Chirurgo. Venerdì 11 dal mattino il Castello Sismondo sarà trasformato in un percorso didattico tra botteghe medievali, mentre il pomeriggio si parlerà ancora, con un video, di Sigismondo Pandolfo Malatesta. L’inaugurazione vera e propria sarà affidata alle 18 a una lectio magistralis di Tito Boeri, economista, ex presidente di Inps, dal titolo «Vecchio e nuovo populismo». Sabato 12 e domenica 13 sono giornate intensissime, inaugurate da colazioni: il 12, di mare con Stefano Medas che narra la vita sull’acqua nel mondo romano, e il 13 con Stefano De Carolis, che parla del chirurgo nell’antichità.
Molti saranno gli autori della casa editrice il Mulino, che organizza la manifestazione con il Comune di Rimini e con l’Istituto dei beni culturali della Regione. Tra i tanti incontri segnaliamo innanzitutto quello tra Franco Cardini e Giovanni Brizzi, sui rapporti tra servo e padrone tra età romana e medioevo. Brizzi, professore emerito dell’Alma Mater, spiega: «Cercheremo di abbattere luoghi comuni come quello che vuole che il lavoro nella civiltà romana fosse meramente servile, o come quello che sostiene che la guerra di Spartaco fosse una rivolta di schiavi: in realtà scesero in campo contro i romani molte popolazioni italiche. Il lavoro a Roma tocca vertici difficilmente raggiunti dopo: le strade con stazioni di posta si sviluppavano per più di 53mila miglia; gli acquedotti e i sistemi fognari erano più efficienti di molti di quelli moderni».
Sabato si parlerà anche del teatro Galli, di recente riaperto, e del suo architetto, Luigi Poletti, di traduzioni e, ancora, della Roma «inconscia» del Satyricon di Fellini, tanto diversa da quella conosciuta sui banchi di scuola. E si tratterà di attività produttive. Da non perdere, alle 18 a Rimini, l’incontro con Egidio Ivetic su «I mestieri dell’Adriatico ieri e oggi», e alle 21 al Museo della Regina di Cattolica la presentazione dell’ultimo libro dello studioso Storia dell’Adriatico. Un mare e la sua civiltà, una ricerca storica, politica, culturale svolta sulle due sponde del mare.
Ancora si parlerà di artisti, poeti, mestieri, cucina degli scrittori, medici e medicina nell’antichità (con Antonella Prenner). Domenica alle 10.30 Maria Giuseppina Muzzarelli racconterà il lavoro delle donne nel medioevo, mentre alle 11 Federicomaria Muccioli e Stefania De Vido dialogheranno sulla storia dell’Ellenismo.
Domenica, si diceva, sarà la giornata dei mestieri: il politico nella polis democratica, il legionario (con Giovanni Brizzi), l’architetto. Si discuterà di mercato del lavoro dei beni culturali e del mestiere di giornalista tra passato e presente. Elisabetta Moro chiuderà la manifestazione con un salto nella seduzione, nella fascinazione dell’Altro, presentando il suo libro sulle sirene tra mito, poesia, pittura, cinema, televisione, fino al digitale.
Tre saranno le esposizioni: «100 case di terra cruda da tutto il mondo», «Vecchie e nuove epidemie», «Io non tremo», ossia il percorso dell’uomo tra mito e scienza, tutte al Museo della Città. Numerose sono le associazioni che collaborano al Festival del mondo antico e le attività didattiche rivolte alle scuole, a ragazzi e bambini, in una città, Rimini, che si rinnova, in una Riviera che punta sulla cultura e sull’ambiente, mettendo tra parentesi il consumo sfrontato di una ventina di anni fa. Una città, promette l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Piscaglia, che entro la fine anno aprirà il Museo di arte contemporanea, in collaborazione con la Fondazione San Patrignano, e, quindi, l’attesissimo Museo Fellini. Ingresso gratuito a tutti gli appuntamenti. Informazioni: antico.comune.rimini.it.