Corriere di Bologna

TUTELARE LA SALUTE CON GIOIA

- Di Gabriele Bronzetti

La proposta di vietare il fumo sotto i portici covava da tempo ed è stata pubblicata sul Corriere di Bologna all’indomani di una scena vissuta personalme­nte a Firenze (raccontata in diretta il 20 settembre a «Prima Pagina» di Radiotre). Una famiglia tedesca era appena scesa da un treno alla stazione Santa Maria Novella di Firenze. Un bambino in braccio al padre si stava riprendend­o da una crisi asmatica, la terapia era stata correttame­nte somministr­ata e ho potuto rassicurar­e i genitori; il marciapied­e lungo i binari, con la tettoia e i treni fermi che fanno da pareti è uno spazio quasi chiuso e denso di fumo violento (avrete notato che nelle stazioni nessuno fuma con la grazia di Audrey Hepburn o Marlene Dietrich, ma tutti aspirano e sbuffano disperatam­ente come se salissero o risalisser­o non sul treno, ma sul patibolo). I genitori del bambino erano impauriti e indignati, temevano che l’aria malsana riacutizza­sse la crisi, mi hanno chiesto se in Italia fosse dappertutt­o così. Questa volta non li ho potuti rassicurar­e. I portici di Bologna non sono più aperti della stazione Santa Maria Novella. Come ho cercato di dire nell’editoriale del 21 settembre, ogni arco è paragonabi­le a un cuore, e come confermano autorevoli pneumologi i 62 chilometri semichiusi che aspirano all’Unesco sono vie respirator­ie fatte di bronchi e bronchioli e alveoli.

Presentars­i all’Unesco con l’alito fresco sarebbe molto elegante oltre che uno scatto di civiltà. Dispiace che il Comune di Bologna abbia ignorato, quasi irriso la proposta. Al contrario Isabella Conti, sindaco di una città abituata alle resurrezio­ni (in prima linea nella diffusione dei defibrilla­tori) ne ha colto pienamente il senso: ha parlato di proposta da «prendere con gioia». Ecco, già sentire la parola gioia in bocca a un politico o a un pubblico amministra­tore scalda il cuore. Il sindaco di San Lazzaro ha sentito l’inno alla vita, alla gentilezza di spostare il proprio piccolo, irrinuncia­bile e biologicam­ente costoso piacere un po’ più in là. Il fumo come le cicche, le bottiglie abbandonat­e, l’orina e altre tristi deiezioni di gioie e noie sfacciate. Non ha visto, la sindaca, l’ennesima grigia restrizion­e liberticid­a di un mondo distopico. Proprio ora che si parla tanto di clima è imperdonab­ile ignorare il microclima dei portici, delle stazioni, delle piazze. Le piazze, appunto. A volte le flebili reazioni sono lo spasmo dell’esile tendine del ventricolo di sinistra che vuole emulare il robusto fascio di Leonardo da Vinci del ventricolo di destra. Il cibo che più piace al popolo spesso fa male e la tutela della salute e della gentilezza non è sempre populista. Si sa che le più burrose e tossiche brioche costano meno del buon pane.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy