UN’OPPORTUNITÀ PER LA CITTÀ INTERA
Bologna si ammanta di porpora. Il suo prete di strada, il missionario del mondo, il pastore degli ultimi, il sacerdote di tutti è stato elevato alla cattedra di Cardinale della Diocesi bolognese. Matteo Maria Zuppi è stato scelto, unico arcivescovo italiano, e sarà nominato da papa Francesco nel concistoro di oggi a Roma. Ancora una scelta lungimirante e profetica del Papa.
La Diocesi bolognese è in festa, il più umile e saggio dei suoi servi viene innalzato all’alto seggio della chiesa cattolica. Ogni bolognese, laico o cattolico che sia, smessi i panni dell’anticlericalismo si sente investito dal prestigio della nomina e si fa partecipe della festa. L’intera Città metropolitana si arricchirà di umanità, spiritualità e cultura. Bologna ne aveva bisogno al centro e nelle periferie, nel palazzo e nei tuguri. È tempo, come invitano a fare i ragazzi di «salviamo il pianeta», di rialzarsi e mettersi in cammino costruendo un futuro green migliore per tutti. La parola e l’azione del Cardinale di certo smuoveranno l’apatia anche delle persone agiate e la loro chiusura nelle esclusive relazioni.
L’invito a uscire dalla bolla e a incontrare l’altro, vuole essere uno stimolo ad accogliere e a prendersi cura di chi soffre ai margini della società. Da quando nel 2015 monsignor Zuppi è arrivato alla guida della diocesi di Bologna, dalle strade romane e dalla comunità di Sant’Egidio, in città si è iniziata a respirare un’aria nuova, di dialogo, d’incontro e di più umana solidarietà. Le persone di ogni fede, ideologia, censo ed etnia si sentono accolte e avvertono il conforto della sua presenza e il calore del suo abbraccio. Lo sentono i carcerati, i migranti, i poveri, gli esclusi e tutte quelle persone sfortunate e disperate, che aspirano a una vita meno indecente e più umana. Le anime della città Metropolitana sono tante, però alcune hanno il fiato corto, altre sono smarrite e molte esprimono sofferenza; tutte hanno bisogno di animazione, vitalità e partecipazione. A queste attese Zuppi sa dare una mano, indicando con la testimonianza la via dell’incontro e dell’integrazione, dell’etica e della responsabilità. Sono valori cui la politica ha girato le spalle: i progressisti non sanno dare le giuste risposte e i reazionari sanno solo alimentare le paure e offrire illusioni.
In questo difficile compito di dare un cuore pulsante alla Metropoli, Zuppi ha trovato in Curia un valido supporto in Adriano Guarnieri. Il portavoce, prima dei Cardinali Biffi e Caffarra, quest’anno è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce di San Gregorio Magno per i suoi meriti di fede e di servizio. La missione del cardinale Zuppi, con Guarnieri instancabile tessitore di relazioni, renderà sicuramente la Città metropolitana un grande centro cristiano e laico del nuovo umanesimo, quello meticcio e inclusivo.