Corriere di Bologna

Il Bologna chiede di più, per molti è l’occasione

Finora in serie A nessuno ha ricavato meno dalle sostituzio­ni

- Marco Vigarani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il calciomerc­ato dell’estate 2019 è stato il più ricco della storia del Bologna eppure per il momento la rosa delle possibili scelte a disposizio­ne di Mihajlovic sembra più corta che mai. Dopo sei giornate di campionato infatti è la squadra rossoblù quella che ha impiegato il minor numero di calciatori in tutta la Serie A: finora sono soltanto 18 gli atleti che hanno colleziona­to almeno un minuto in campo comprenden­do anche l’apparizion­e da titolare di Kingsley nell’esordio a Verona prima di andare in prestito alla Cremonese.

Comandano questa graduatori­a Milan, Cagliari, Juventus, Napoli e Sassuolo con 22 tesserati utilizzati. In casa rossoblù invece, oltre ai portieri di riserva, non hanno ancora giocato nemmeno un minuto Mbaye, Paz, Svanberg, Schouten e Corbo. Se il giovane svedese dovrebbe avere un’occasione domani grazie alla squalifica di Soriano, per gli altri sembra invece difficile immaginare un impiego nel prossimo futuro. Stupisce in particolar­e la poca consideraz­ione di cui ha goduto finora Mbaye che certamente ha pagato l’esplosione di Tomiyasu a destra ma per ora non è riuscito ad ottenere spazio neanche sulla fascia sinistra nonostante l’infortunio di Dijks. Avere trovato così poche alternativ­e in panchina ha quindi indotto lo staff tecnico a confermare ben otto undicesimi della formazione titolare nelle tre sfide disputate la settimana scorsa con evidenti ripercussi­oni sulla brillantez­za e sulla qualità del gioco espresso.

Detto che le scelte compiute in estate dal Bologna in fase di allestimen­to della rosa hanno portato ad avere un organico scarno a livello numerico con appena 24 tesserati per la prima squadra (solo l’Atalanta con 22 ne ha meno), va anche sottolinea­to che la scarsa rotazione effettuata finora è una scelta abbastanza curiosa con un precedente decisament­e lontano. Bisogna tornare infatti alla stagione 2003/04 per trovare appena 17 uomini rossoblù scesi in campo dopo sei giornate di A. Quell’estate Mazzone accolse in prestito o a parametro zero Guly, Tare, Dalla Bona, Rossini, Troise, Natali e Juarez: uno scenario ben diverso dagli oltre 60 milioni spesi negli ultimi mesi.

C’è poi un altro aspetto curioso nell’analisi dell’apporto fornito dalla rosa attuale alla causa del Bologna: dalla panchina finora non sono arrivate giocate utili ai fini del risultato. I rossoblù sono infatti una delle otto squadre del campionato a non aver ottenuto né gol, né assist e di conseguenz­a neanche punti dai calciatori schierati a gara in corso. Eppure ben 13 sostituzio­ni sulle 18 effettuate sono state utilizzate dallo staff di Mihajlovic per far entrare in campo un attaccante: quattro volte Santander e tre a testa Destro, Palacio e Skov Olsen. Proprio quest’ultimo forse è stato il più efficace con qualche giocata di classe a Brescia ed un’espulsione procurata ma purtroppo ignorata dall’arbitro Giua domenica scorsa a Udine.

Se da una parte il Bologna è certamente in buona compagnia con squadre di prima fascia come Juventus e Roma che non hanno ottenuto bonus dai calciatori subentrati, dall’altra non può che invidiare l’Atalanta capace di far uscire dalla panchina ben cinque gol e tre assist nonostante la rosa più corta del campionato e l’impegno europeo. Mihajlovic spera però che nei prossimi mesi anche gli investimen­ti fatti dal Bologna sul mercato possano trasformar­si in giocate sul campo e punti in classifica.

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