Il Bologna chiede di più, per molti è l’occasione
Finora in serie A nessuno ha ricavato meno dalle sostituzioni
Il calciomercato dell’estate 2019 è stato il più ricco della storia del Bologna eppure per il momento la rosa delle possibili scelte a disposizione di Mihajlovic sembra più corta che mai. Dopo sei giornate di campionato infatti è la squadra rossoblù quella che ha impiegato il minor numero di calciatori in tutta la Serie A: finora sono soltanto 18 gli atleti che hanno collezionato almeno un minuto in campo comprendendo anche l’apparizione da titolare di Kingsley nell’esordio a Verona prima di andare in prestito alla Cremonese.
Comandano questa graduatoria Milan, Cagliari, Juventus, Napoli e Sassuolo con 22 tesserati utilizzati. In casa rossoblù invece, oltre ai portieri di riserva, non hanno ancora giocato nemmeno un minuto Mbaye, Paz, Svanberg, Schouten e Corbo. Se il giovane svedese dovrebbe avere un’occasione domani grazie alla squalifica di Soriano, per gli altri sembra invece difficile immaginare un impiego nel prossimo futuro. Stupisce in particolare la poca considerazione di cui ha goduto finora Mbaye che certamente ha pagato l’esplosione di Tomiyasu a destra ma per ora non è riuscito ad ottenere spazio neanche sulla fascia sinistra nonostante l’infortunio di Dijks. Avere trovato così poche alternative in panchina ha quindi indotto lo staff tecnico a confermare ben otto undicesimi della formazione titolare nelle tre sfide disputate la settimana scorsa con evidenti ripercussioni sulla brillantezza e sulla qualità del gioco espresso.
Detto che le scelte compiute in estate dal Bologna in fase di allestimento della rosa hanno portato ad avere un organico scarno a livello numerico con appena 24 tesserati per la prima squadra (solo l’Atalanta con 22 ne ha meno), va anche sottolineato che la scarsa rotazione effettuata finora è una scelta abbastanza curiosa con un precedente decisamente lontano. Bisogna tornare infatti alla stagione 2003/04 per trovare appena 17 uomini rossoblù scesi in campo dopo sei giornate di A. Quell’estate Mazzone accolse in prestito o a parametro zero Guly, Tare, Dalla Bona, Rossini, Troise, Natali e Juarez: uno scenario ben diverso dagli oltre 60 milioni spesi negli ultimi mesi.
C’è poi un altro aspetto curioso nell’analisi dell’apporto fornito dalla rosa attuale alla causa del Bologna: dalla panchina finora non sono arrivate giocate utili ai fini del risultato. I rossoblù sono infatti una delle otto squadre del campionato a non aver ottenuto né gol, né assist e di conseguenza neanche punti dai calciatori schierati a gara in corso. Eppure ben 13 sostituzioni sulle 18 effettuate sono state utilizzate dallo staff di Mihajlovic per far entrare in campo un attaccante: quattro volte Santander e tre a testa Destro, Palacio e Skov Olsen. Proprio quest’ultimo forse è stato il più efficace con qualche giocata di classe a Brescia ed un’espulsione procurata ma purtroppo ignorata dall’arbitro Giua domenica scorsa a Udine.
Se da una parte il Bologna è certamente in buona compagnia con squadre di prima fascia come Juventus e Roma che non hanno ottenuto bonus dai calciatori subentrati, dall’altra non può che invidiare l’Atalanta capace di far uscire dalla panchina ben cinque gol e tre assist nonostante la rosa più corta del campionato e l’impegno europeo. Mihajlovic spera però che nei prossimi mesi anche gli investimenti fatti dal Bologna sul mercato possano trasformarsi in giocate sul campo e punti in classifica.