Corriere di Bologna

«Meta/nidi di ragno» A piedi nella memoria

Il progetto di Archivio Zeta. Prima tappa: Monte Sole

- Ma. Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sulle orme di Italo Calvino, con quel titolo «Meta/nidi di ragno», che ricorda Il sentiero dei nidi di ragno, romanzo resistenzi­ale, il primo, dello scrittore ligure. Con l’idea di camminare verso l’oscuro, di dissodare memorie, orrori, atti di generoso eroismo, tutto a piedi, in otto tappe lungo alcuni luoghi della Resistenza in regione. Archivio Zeta, compagnia famosa per gli spettacoli ambientati – ogni estate, da molti anni – nel Cimitero militare germanico della Futa, inizia un nuovo progetto, di escursioni della memoria, di viaggi nella topografia della violenza, del terrore, della morte, della complicità e della ribellione.

Un viaggio non solo teatrale, ma storico, di ricerca di memorie, di dialogo con gli ultimi testimoni, con illuminazi­oni artistiche e con uno spazio lasciato alla sensazione personale dei partecipan­ti. Si inizia domani a Monte Sole, verso Cerpiano, in occasione dei 75 anni dall’eccidio. Si proseguirà verso i «nidi di ragno» di Ca’ Berna, Boschi di Ciano, Ronchidoso, Villa Emma a Nonantola, Monumento alle partigiane di Villa Spada a Bologna, Monumento ai partigiani della Certosa a Bologna, Sabbiuno di Paderno.

Ci racconta Enrica Sangiovann­i, con Gianluca Guidotti anima della compagnia: «Abbiamo vinto due bandi, che ci permettono di sviluppare questo progetto. Il primo, “Memoria del ‘900”, è stato lanciato dalla Regione e punta a una ricerca storica sui luoghi significat­ivi per la storia collettiva. Il secondo, della Fondazione Carisbo, era un bando aperto a proposte culturali. Abbiamo unito i due finanziame­nti ed elaborato un progetto composito, che ci impegnerà fino a dicembre, e poi ancora oltre, per la realizzazi­one di un libro di documentaz­ione».

Andare sui luoghi con discorsi storici e con azioni artistiche, questa alla fine l’alchimia. Si aggiunge Gianluca Guidotti: «Nelle varie tappe interverra­nno storici come Elena Pirazzoli e Elena Monicelli della Scuola di pace di Monte Sole, studiose di semiotica come Cristina De Maria che si è occupata dei traumi legati alla tortura in luoghi di conflitto, scrittori e intellettu­ali come Gabriele Pedullà, Silvio Perrella che ha analizzato il primo Calvino, Luca Baldissara, autore di Il massacro, ricerca storica sull’eccidio di Monte Sole pubblicato dal Mulino, Pier Giorgio Ardeni, studioso di episodi della Resistenza in Appennino».

Ogni tappa vedrà apparizion­i di musicisti, scelti e coordinati da Patrizio Barontini. Ci saranno due testimoni, che erano giovanissi­mi ai tempi della Resistenza e ora viaggiano sui 90 anni. Flora Monti, partigiana a 12 anni, parlerà davanti alla lapide che a Villa Spada ricorda le 128 partigiane della provincia di Bologna cadute nella lotta ai nazi-fascisti; un uomo che, diciottenn­e, nascosto nei boschi, ha visto uccidere la propria famiglia a Ca’ Berna. Si ragionerà di memorie e di lapidi. Continua Guidotti: «Non c’è teatro ma parola: letture di testimonia­nze in mancanza di testimoni diretti, brani letterari da Calvino, Pavese, Zanzotto, Caproni e altri».

In ogni tappa ci sarà un’azione artistica legata al fuoco, che partirà dai falò accesi nei punti di arrivo, fuochi catartici, distruttiv­i e salvifici. «L’1 dicembre saremo a Villa Emma a Nonantola, luogo che raccolse i ragazzi ebrei che scappavano verso la Palestina prima dell’8 settembre. Là si terrà anche un convegno sui libri che lasciarono e noi faremo un’azione su quei testi salvati dal grande rogo della guerra».

Ai partecipan­ti sarà fornito un kit simile a un volume, dove raccoglier­e, ogni volta, delle piccole dispense o oggetti trovati nel percorso. È obbligator­ia la prenotazio­ne al 334/9553640. Per la prima tappa, ritrovo alle 14 alla Scuola di pace di Monte Sole: per chi arriva in treno da Bologna (partenza ore 13) è prevista navetta da Marzabotto.

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