Bologna spavaldo, il Manifesto di Sinisa
Bel gioco, gol ed errori Con la Lazio la sintesi del Bologna di Sinisa: prendere o lasciare
Tutto il bene e il male del Bologna racchiusi in novanta minuti, più recupero: se qualcuno cercava un manifesto rossoblù di questa stagione, la sfida contro la Lazio di domenica ne è l’effigie perfetta. Una squadra brillante, coraggiosa e sbarazzina, che non ha alcuna paura di attaccare ma che al tempo stesso ogni tanto cade preda delle sue lacune o del suo stesso atteggiamento spavaldo, finendo per lasciare punti per strada: è il Bologna di questa stagione targato Sinisa Mihajlovic, prendere o lasciare.
E il pubblico bolognese prende, eccome, perché al Dall’Ara fin qui ci si diverte — anche quando si esce maledicendo questo o quell’episodio — e perché dopo tanta apatia questo Bologna appassiona, quasi come se fosse un thriller di cui non conosci il finale perché in campo può davvero accadere di tutto. Nove gol fatti e altrettanti subiti in sette partite e nove punti che collocano i rossoblù alla seconda sosta di campionato in un gruppetto decisamente disomogeneo per valori con Verona, Parma e Milan.
La vittoria manca da quattro gare, dopo un inizio quasi perfetto, ma in fin dei conti l’unica vera stecca è stata quella di Udine. Contro la Lazio il Bologna ha riscattato il grigiume friulano.
Belle giocate e gol che non ti aspetti, come in occasione del vantaggio di Krejci su assist di Orsolini, e la conferma che quando là davanti c’è Palacio tutto scorre più fluido (3,38 xG, un dato offensivo che riporta la squadra in testa agli expected goals in serie A), oltre ai segnali più che incoraggianti arrivati da qualche seconda linea, Svanberg in primis. Da limare, però, ci sono le ingenuità già costate diversi punti: contro la Lazio il copione ha rischiato fatalmente di ripetersi tra marcature non troppo arcigne, un operato rivedibile da parte del portiere Skorupski — uno tra quelli più in difficoltà in questo avvio di stagione — occasioni mancate come la superiorità numerica malamente sfruttata e il blackout totale in occasione del rigore poi fallito da Correa.
«Se diamo la nostra impronta alla partita, certi errori non ci spaventano», spiegava nel dopogara il tattico rossoblù De Leo: è il mood del Bologna 2019/20, una squadra pronta a mettere in campo leggerezza e spavalderia anche a costo di assumersi tutti i rischi del caso. Un Bologna che è piaciuto anche a Mihajlovic («giocando così sono più quelle che vinceremo di quelle che pareggeremo o perderemo”» il messaggio alla squadra a fine gara), rientrato all’ospedale subito dopo la presenza in panchina nella «sua» partita tra i rossoblù e la Lazio.
Se i valori degli ultimi controlli saranno regolari, il tecnico serbo nelle prossime ore sarà nuovamente dimesso dal Policlinico Sant’Orsola. Dopo il pieno d’affetto al Dall’Ara e via social, Mihajlovic passerà qualche giorno di riposo in famiglia a Roma poi l’obiettivo è quello di dirigere uno o due allenamenti a Casteldebole la prossima settimana per presenziare anche alla partita di sabato 19 sul campo della Juventus, dopo la sosta: nel frattempo, però, il suo Bologna gli ha dato le risposte che voleva.