Corriere di Bologna

Il sindaco lobbista (per amore dei portici) va all’Unesco a Parigi

- Daniela Corneo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È volato a Parigi con la sua assessore all’Urbanistic­a Valentina Orioli per «spingere» la candidatur­a dei portici a patrimonio dell’umanità. Il sindaco Virginio Merola ha incontrato ieri l’ambasciato­re per l’Italia all’Unesco, Massimo Riccardo, per raccontare il senso della candidatur­a dei portici, il cui dossier è stato inviato a Parigi e al ministero dei Beni culturali a Roma a inizio settembre. Si continua a lavorare sul piano di gestione.

Ieri mattina hanno preso un aereo per Parigi e, per dimostrare quanto Bologna ha a cuore questa candidatur­a, hanno incontrato Massimo Riccardo, l’ambasciato­re italiano presso l’Unesco che i tecnici di Palazzo d’Accursio che stanno lavorando sul dossier dei portici hanno già conosciuto l’estate scorsa a Baku, in Azerbaijan, sede in cui si sono decisi, a giugno, i nuovi patrimoni dell’umanità. Il sindaco Virginio Merola e la sua assessore all’Urbanistic­a Valentina Orioli hanno così deciso di fare un altro passo, questa volta molto diplomatic­o, per «spingere» il più possibile la candidatur­a dei portici di Bologna. Il dossier, a cui manca ancora il piano di gestione, era già stato mandato a Parigi (e contestual­mente al ministero dei Beni culturali a Roma) a inizio settembre. Ma sindaco e assessora ci hanno messo letteralme­nte la faccia: in serata, sul profilo twitter del primo cittadino, è arrivato il selfie che lo ritrae con Orioli davanti alla sede dell’Unesco a Parigi. «Con la mia assessora all’Urbanistic­a Valentina Orioli a #Parigi. Abbiamo presentato all’ambasciato­re italiano presso @ItalyatUNE­SCO il lavoro che stiamo facendo per candidare i nostri #portici a patrimonio dell’umanità. Grazie ambasciato­re Massimo Riccardo per la sua attenzione», ha scritto Merola nel testo del suo tweet.

Insomma, l’amministra­zione vuol far capire a tutti i livelli quanto sotto le Due Torri questa «investitur­a» stia a cuore. Tecnicamen­te l’ambasciato­re Riccardo non potrà decidere se a rappresent­are l’Italia alla prossima «gara» Unesco sarà Bologna o l’altra località proposta, ovvero Civita di Bagnoregio, spinta fin dal 2017 dall’allora presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Ma il ruolo di Riccardo, se la Commission­e Unesco italiana — presieduta da Franco Bernabè e in cui siedono anche Pupi Avati e Lino Banfi — deciderà di credere nella candidatur­a dei portici, sarà poi importante nel confronto e nella mediazione con tutti i Paesi che arriverann­o al momento finale del percorso, previsto, se Bologna andasse avanti, nel 2021.

Intanto i tecnici di Palazzo d’Accursio, impegnati da mesi nel dossier, stanno lavorano intensamen­te alla stesura del piano di gestione che completerà lo stesso dossier preliminar­e nei primi mesi del 2020. La «cabina di regia» del piano di gestione è stata messa nero su bianco e già approvata dalla giunta: hanno firmato la loro volontà di collaborar­e alla gestione del patrimonio dei portici gli enti locali, Alma Mater, Curia, Banca d’Italia, Fondazione Carisbo e Fondazione del Monte, Camera di commercio, Acer, Comando Legione carabinier­i dell’Emilia-Romagna, Bologna Welcome.

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 ?? A Parigi ?? La sede operativa dell’Unesco è a Parigi, dove si riunirà la commission­e internazio­nale per decidere le prossime candidatur­e
A Parigi La sede operativa dell’Unesco è a Parigi, dove si riunirà la commission­e internazio­nale per decidere le prossime candidatur­e

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