Merola-Nardella tra gli aeroporti e le olimpiadi
Ma Donini mette prima la holding regionale. Il 22 i sindaci da Malagò (Coni)
C’è una data per scoprire se il sogno olimpico di Bologna e Firenze avrà un futuro e soprattutto l’appoggio del Coni in vista della lunga corsa verso il 2032: il 22 ottobre a Roma il sindaco Virginio Merola e il primo cittadino toscano Dario Nardella incontreranno il presidente del Comitato olimpico italiano, Giovanni Malagò.
Un summit del quale ha dato notizia lo stesso Merola su Facebook rispondendo virtualmente a Nardella sul tema dell’asse aeroportuale tra le due città: l’intesa tra il Marconi e gli scali di Firenze e Pisa prende corpo, incassa vari pareri positivi e stando a oggi sembra essere la prima pietra sulla quale costruire la candidatura alle Olimpiadi. A porre dei paletti all’alleanza dei cieli per il momento pare esserci la Regione, che pur dando il benestare all’operazione richiama l’attenzione sulla sostenibilità ambientale e ricorda la necessità di pensare pri9ma a un sistema aeroportuale integrato a livello emiliano-romagnolo.
Il feeling tra Palazzo d’Accursio e Palazzo Vecchio va a gonfie vele ed è testimoniato dalla risposta ironica con la quale Merola ha ribattuto sui social network a Nardella, che ieri ha replicato alle voci arrivate da Bologna sul possibile triangolo aeroportuale. «Se hai un potenziale avversario o ci fai un accordo o lo uccidi — ha detto il sindaco di Firenze —. Può avere senso costruire un dialogo positivo tra gli scali toscani e Bologna. Non si può rimanere schiacciati tra Milano e Roma». Poi la schermaglia scherzosa in stile derby dell’Appennino, con Nardella che punge Bologna ricordando «che a Firenze abbiamo già realizzato la tramvia stazione centrale-aeroporto prima del People mover, quindi 1-0 e palla al centro». A quel punto Merola ha invitato il collega alla futura inaugurazione della navetta Marconi-stazione, che sembrerebbe essere in arrivo a novembre dopo i lunghi test ministeriali sull’infrastruttura e il rumore. «Magari ci andremo in eBike che qui ci saranno già e a Firenze no — stuzzica Merola –. Parata e pareggio».
Ma campanili a parte, le due amministrazioni (entrambe Pd) vogliono portare a Malagò un primo dossier convincente sulle possibilità di una candidatura olimpica, che rappresenterebbe l’alleanza territoriale di tutta l’area tosco-emiliana.
Il via libera arriva anche da Enrico Postacchini, presidente dell’aeroporto Marconi. «Una sinergia tra aree e aeroporti ci può stare — osserva —. Il Marconi può essere capofila nel progetto e qualora arrivassero le Olimpiadi non ci faremo trovare impreparati, anzi ci stiamo già preparando ad accogliere più passeggeri, sempre nei limiti dei 12,5 milioni previsti dal masterplan». Ieri tra l’altro lo scalo ha comunicato di aver visto transitare 900.000 passeggeri a settembre (7,2 milioni da inizio anno, +11,4% sul 2018).
Ma a testimoniare che servirà trovare la quadratura del cerchio arriva una precisazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture e vice di Stefano Bonaccini, Raffaele Donini. «Le Olimpiadi sono una grande obiettivo e diciamo “bravi” a chi sta lavorando per poter competere alla candidatura — sottolinea —. Noi ci saremo e daremo il nostro appoggio. Ma ricordiamo la necessità di avere una sostenibilità dello scalo, a partire dal patto per la decarbonizzazione del Marconi e l’attenzione sul tema del rumore. Bene quell’alleanza con Firenze e Pisa, ma è anche necessario guardare a un sistema regionale integrato, non in competizione con quell’asse».
Le Olimpiadi del 2032 hanno spaccato anche il Consiglio comunale: è stato approvando un ordine del giorno del Pd per realizzare impianti sportivi utili con «il minor impatto ambientale possibile» votato però solo dai Dem e di Insieme Bologna: astenuti tutti gli altri gruppi.