Gli hacker violano il sito del Pd regionale, pubblici i dati degli iscritti
L’attacco di Anonymous al partito regionale. Calvano: «Inquietante»
Centinaia di nomi e cognomi, indirizzi mail, numeri di cellulari, oltre alle cifre dei pagamenti online per iscriversi al partito: il Pd dell’Emilia-Romagna è finito nel mirino degli hacker di Anonymous Italia, che hanno diffuso sul web informazioni sensibili sui suoi iscritti. Con il partito regionale sono state colpite anche le Federazioni di Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Cesena e Rimini. Un attacco «inquietante» per il segretario Paolo Calvano.
Centinaia di nomi e cognomi, indirizzi mail, numeri di cellulari, oltre alle cifre dei pagamenti online per iscriversi al partito. Il Pd dell’Emilia-Romagna ieri mattina si è scoperto assai vulnerabile nel suo patrimonio più sensibile e importante: le informazioni dei suoi iscritti. E con lui anche le Federazioni di Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Cesena e Rimini, tutte prese d’assalto da Anonymous Italia, che ha violato i loro siti diffondendo sul web tutta una serie di dati degli iscritti dem.
L’operazione è stata rivendicata da Anonymous Italia sul proprio blog senza però spiegare il perché di un attacco tutto concentrato, ad eccezion fatta per il Pd di Empoli, sull’Emilia-Romagna. Sul blog gli hacker si avventurano prima in una personale ricostruzione storica che ha portato alla nascita del Pd («Un partito nuovo o un partito nato da Mani Pulite?», si domandano), fino a suggerire di «seguire i soldi» per poter veramente capire che cos’è diventato oggi il partito guidato da Nicola Zingaretti. Una nota del Pd ha confermato l’attacco informatico «che ha portato al furto e alla pubblicazione di alcune informazioni riservate». La società che ha in gestione i siti dei dem «sta raccogliendo tutte le informazioni sull’accaduto per procedere alla segnalazione agli organi inquirenti e per mettere in piena sicurezza i siti», ma in ogni caso «il database degli iscritti ed elettori del Pd dell’Emilia-Romagna non è stato violato», assicura il partito regionale.
Le informazioni rubate dagli hacker riguardano infatti solo le iscrizioni online, sia le nuove che i rinnovi. In quere st’ultimo caso i pagamenti possono avvenire via web, mentre nel primo si tratta più che altro di promesse fatte online, perché da statuto l’iscrizione deve avvenire per forza nei circoli. Gli importi di alcuni dalle rendicontazioni pubblicate da Anonymous si aggirano intorno ai 1.500 e 3.000 euro, ma secondo il Pd si tratterebbe di un errore, poiché le quote di iscrizioni sono di 15 o 30 euro. Nei documenti trafugati c’è anche un pagamento fallito dal valodi 100 milioni di euro da parte di «Pinco Pallino», che per il Pd altro non è che una prova fatta dai suoi dipendenti per testare il funzionamento del sistema (trattandosi di promesse di iscrizione e non di iscrizioni vere e proprie). E infine diverse e ripetute donazioni del valore di 100 euro tutte provenienti da San Francisco. In questo caso, secondo il Pd, si tratta di finte richieste di iscrizioni arrivate attraverso indirizzi spam.
Più che i movimenti contabili in entrata e in uscita, l’operazione di hackeraggio di Anonymous Italia sembra aver svelato l’obsolescenza dei siti dem, come hanno commentato sui social alcuni esperti di cyber security. «Sono cose molto fastidiose in qualunque momento avvengano, se poi avvengono a pochi mesi dalle elezioni oltre a essere fastidiose inquietano», l’amaro commento del segretario regionale Paolo Calvano.