Il Duomo della sua Milano per l’ultimo saluto a Squinzi
In tanti alle esequie dell’ex presidente di Confindustria
Un lungo applauso ha dato l'ultimo saluto a Giorgio Squinzi, il patron della Mapei e del Sassuolo ed ex presidente di Confindustria deceduto il 2 ottobre scorso, al termine dei funerali svoltisi ieri nel Duomo di Milano. Al rito funebre, visibilmente commossi, erano presenti numerosi esponenti dell'imprenditoria, della politica e dello sport, la squadra del Sassuolo e tanti ex calciatori della squadra emiliano romagnola. «È una grossa perdita per tutti, oggi siamo qui per celebrare questa figura. Lo porteremo sempre nel cuore. Era una persona speciale», ha detto il centrocampista dell'Inter e della Nazionale Stefano Sensi, al Sassuolo dal 2016 al 2019. Un ricordo che condivide anche l’attaccante del Brescia Alessandro Matri: «Mi aveva accolto in un periodo calcisticamente non facile per me. Con poche parole trasmetteva valori importantissimi e una forza incredibile», ha detto l’ex calciatore della Juventus e del Sassuolo.
Tra i presenti anche Romano Prodi, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il sottosegretario Ivan Scalfarotto e tante personalità dell’imprenditoria milanese e italiana. «Squinzi era un grande imprenditore, un grandissimo uomo di sport. Ha fatto benissimo nel calcio, nel ciclismo e nelle sue tante attività. Il suo motto era: “Famiglia povera, azienda ricca”. Non sottraeva mai risorse alle sue aziende ma reinvestiva», ha detto Urbano Cairo, presidente di Rcs.
Anche il mondo del ciclismo ha voluto omaggiare il proprietario della Mapei. Paolo Bettini, due volte campione iridato, lo ricorda così: «Ho una fotografia che mi ritrae con lui e la moglie sul podio del Giro di Lombardia nel 2002 per la mia prima Coppa del Mondo. Sono molto legato a quella immagine».
Alla fine del rito, la famiglia Squinzi, attraverso l'arciprete del Duomo, Gianantonio Borgonovo, ha ringraziato tutti i presenti. Squinzi sarà sepolto nella cappella di famiglia a Pero.