Cirque du Soleil in gioiosa parata Il «Corteo» felliniano del clown
Da domani a domenica all’Unipol Arena. In scena la forza e la fragilità dei pagliacci
Èil più felliniano degli spettacoli del Cirque du Soleil, Corteo. Creato nel 2005 da Daniele Finzi Pasca, che per Le Cirque ha allestito solo due spettacoli, dopo il debutto a Montreal è stato visto e applaudito da oltre 8 milioni di spettatori di 19 paesi e 4 continenti. Dopo dieci anni di tournée ha subito una pausa per essere ripreso nel 2018. Ed è occasione preziosa che questa creazione tra le più amate, applaudite, della compagnia canadese, nonché la più italiana, approdi nei nostri palasport. Dunque, da domani a domenica, visto che c’è ancora qualche possibilità di accaparrarsi biglietti, meglio mettere in agenda l’appuntamento all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno e predisporsi al sogno, alla magia, al fantastico (da domani a venerdì alle 20.30, sabato 16.30 e 20.30, domenica 13.30 e 17.30. Info, www.cirquedusoleil.com).
Considerando che l’ispirazione a Federico Fellini è vera – Finzi Pasca si ispirò a I clowns – è un paradosso che lo spettacolo sbarchi nel nostro Paese solo ora, ma finalmente il count down è giunto al termine. Così, dopo il debutto di fine settembre a Torino, lo spettacolo più teatrale della compagnia canadese è pronto a planare sull’arena alle porte di Bologna grazie ancora, va detto, a Finzi Pasca che nel frattempo, dopo l’esperienza del Teatro Sunil e varie regie per Cirque Éloize, ha fondato la compagnia omonima. È stato grazie all’attore-regista e coreografo luganese che ha voluto riprendere in mano questo mega allestimento curandone l’intera produzione, se Corteo è in tournée in Italia. E qualche motivo va anche ricercato nella sua biografia.
Cresciuto in un ambiente votato all’arte, Finzi Pasca, prima del teatro ha conosciuto il mondo della clownerie. Il circo è stata la sua prima scuola. E Corteo respira quell’atmosfera. La trama ci racconta di un clown che immagina il suo funerale. Lo «vede» in un clima insolitamente cavalleresco, sotto gli occhi di angeli custodi. Da qui inizia un gioco di contrapposizioni: piccolo e grande, ridicolo e tragico, la magia della perfezione e il fascino dell’imperfezione, mentre lo spettacolo procede mettendo in evidenza la forza e la debolezza del protagonista e altre qualità che risiedono un po’ in tutti noi. Illusione o realtà?
È una sfida continua e la musica, i 51 artisti del cast tra acrobati, attori, cantanti, musicisti provenienti da tutto il mondo, lo mettono in evidenza a ogni passaggio dello show. Corteo, quindi, come processione. Ma processione gioiosa. Una parata festosa nata dalla forza d’immaginazione di un clown.
Corteo è tra le creazioni più totali di questa compagnia che, nata nel 1984 da venti artisti di strada, ha reinventato l’arte circense diventando leader nel mondo. Qui troviamo la passione di un attore, la grazia unita alla forza di un acrobata, la capacità di fare immergere il pubblico in un mondo indefinito, senza tempo, senza spazio. Tra terra e cielo. Un mondo dove commedia e spontaneità vincono sempre. Come Le Cirque du Soleil, che è stato visto da 180 milioni di spettatori in oltre 60 Paesi. Oggi conta 4mila persone al suo interno, inclusi 1.300 artisti da 50 nazioni diverse. E solo nel 2018 ha lanciato 19 show in contemporanea nel pianeta.