Crollano i prestiti alle imprese, bene i mutui
Pochi investimenti, invece si compra casa. Nocentini: «Ma l‘accesso al credito è più facile»
Le imprese investono sempre meno. A chiedere il credito alle banche, invece, sono soprattutto le famiglie, per l’acquisto di immobili. Così rivelano i dati elaborati da Intesa San Paolo nell’ambito dell’analisi congiunturale dell’economia della Regione, e così confermano le stime della Banca d’Italia.
«Sono valutazioni coerenti con le fragilità riscontrare nell’indagine — commenta il direttore regionale di Intesa San Paolo Tito Nocentini — Il perdurare dell’incertezza a livello nazionale non può non condizionare le decisioni delle imprese, soprattutto in questa regione dove è forte l’orientamento al mercato estero». Il calo dei prestiti concessi all’industria è drastico: si è passati da un incremento del 3,3% a dicembre 2018, ad appena un più 0,1% a marzo e giugno. La variazione, quanto meno, resta superiore a quella rilevata a livello nazionale che è tornata negativa (-2,4% a giugno, a fronte del + 0,7 a fine 2018).
Nel confronto evidenziato da Bankitalia, invece, vengono accorpati le società non finanziarie a famiglie produttrici e il calo in regione è dello 0,9%. Non una delle cadute peggiori, dunque, rispetto per esempio alla Liguria (-4,8%) o il Veneto (-2 %) che condivide lo stessa cifra con il Molise.
Da Intesa San Paolo, ancora, rilevano che, dopo una crescita durata quasi 4 anni fino a gran parte del 2018, i finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti in macchine, attrezzature e mezzi di trasporto sono in netto calo (-5,6% a giugno), anticipando un’analoga evoluzione a livello nazionale (-3,7% a giugno). All’interno del territorio, la provincia che fa un salto in avanti, dove cioè le industrie qualche prestito l’hanno chiesto è Reggio Emilia, dove si registra un + 7,2%. Bologna cresce, ma di poco: 1,5%. «E questo — ragiona Nocentini nonostante il miglioramento evidente delle condizioni di accesso al credito. Quindi siamo di fronte a un problema di domanda, non è un tema di offerta».
La domanda, non manca invece nel settore classificato «famiglie consumatrici». Bankitalia registra la salita al 3% di Emilia-Romagna, Liguria e Sicilia. «I mutui per le case, in Emilia, continuano a crescere — è l’analisi di Nocentini — ma a un ritmo più basso rispetto al picco del 2010-2016». Lo stock dei mutui residenziali è comunque in aumento del 2,6% . «È ripartito il mercato delle surroghe, — va avanti il numero uno di Intesa San Paolo ed è quello che sostiene il mercato complessivo dei mutui». Va però notato che nel secondo trimestre del 2019 i flussi lordi di mutui per le abitazioni, sono tornati a registrare un calo che fa seguito a quattro trimestri di forte crescita a due cifre. L’andamento è comunque in linea con quello nazionale. Infine, sta anche proseguendo la riduzione dei rischi del sistema bancari locale.