Gli occhi lucidi di Baggio al Dall’Ara
Commozione per il messaggio di Sinisa
Grande serata Dall’Ara per la festa dei 110 anni del Bologna. Il momento più emozio- nante con il videomessaggio di Mihajlovic: «Sto lottando contro la malattia, sono sicuro che vincerò soprattutto grazie a voi e all’amo- re della mia famiglia». Delirio per Baggio: «Il Bologna è un pezzo della mia storia».
La serata di gala per i 110 anni rossoblù era cominciata con «La sera dei miracoli» di Lucio Dalla e con Giorgio Comaschi a scandire la lettura di Pier Paolo Pasolini in cui lo scrittore bolognese, tifoso rossoblù, raccontava il suo rapporto con il calcio e con il Bologna. Ma il momento più emozionante è arrivato alle 20.45. Leggende di Bologna e Real Madrid pronte a cominciare e sullo schermo è apparso il videomessaggio di Mihajlovic: «Volevo salutarvi anche io. Mi spiace non essere con voi, sono uscito dall’ospedale martedì e avevo tanta voglia di andare a trovare mia moglie e i miei figli, credo che mi scuserete. Volevo ringraziare tutti voi, tutti tifosi del Bologna e società, per quello che avete fatto per me in questo momento in cui mi siete stati vicini e mi avete dato tanta forza». Il discorso del serbo viene spezzato da applausi e cori: «Sto lottando contro la malattia, sta andando bene e sono sicuro che vincerò grazie soprattutto a voi e all’amore della mia famiglia. Ringrazio anche i ragazzi del Real, in particolare i miei fratelli Karembeu e Seedorf. Auguri al Bologna e a tutti noi: vi voglio bene». Il Dall’Ara si è sciolto per il messaggio del serbo (a cui il Real ha fatto avere una maglia autografata da tutte le Leyendas). Ma è stato Sinisa fino in fondo: «Voglio dire due parole a Di Vaio: fatevi valere, non fate cazzate. Cercate di vincere, come sempre». Sul campo davanti a 15.000 spettatori ha vinto il Real 4-2 (gol di Amavisca su rigore, Munitis e doppietta di Congo per il Real, reti rossoblù di Di Vaio e di Stringara su rigore) ma è stata una festa che si è goduto anche Saputo. Abbracci per tutti, da Ulivieri a Signori («Ci tengo a ringraziare i tifosi che quando sono arrivato mi hanno aspettato con pazienza»), mentre Detari è rimasto sempre lui: «Non capisco una cosa: perché non potevo giocare stasera?». Vai a sapere se era serio o no. E se nel pomeriggio Andersson, Kolyvanov, Nervo e Paramatti si erano concessi una partita a carte nel ricordo dei vecchi tempi, sul campo il centravanti di Eskilstuna ha ricordato Klas Ingesson e il Dall’Ara ha intonato il coro per il gigante di Odeshog scomparso nel 2014.