I blitz di Forza Nuova contro l’Anpi su Bibbiano
Lo sdegno di Anpi, Pd e sindacati. «Grave e infamante provocazione neofascista»
Offensiva di Forza Nuova in quattro città emiliane dove nottetempo hanno affisso striscioni contro i partigiani e su Bibbiano. Sdegnata la reazione dell’Anpi, del Pd e dei sindacati uniti.
La polemica politica sul caso affidi di Bibbiano deflagra ideologicamente da destra. Con gli striscioni fissati due notti fa dal dipartimento femminile di Forza Nuova in luoghi tutt’altro che casuali. «Oh partigiano parlaci di Bibbiano», si legge sulla stoffa incollata tra le mani delle due statue dei partigiani che ricordano la battaglia di Porta Lame nel ’44 a Bologna, così come sul portone del centro sociale Ancescao «La Rocca» a Reggio Emilia e davanti alle sedi Anpi di Modena e Parma. «Offesa e indignata» la prima reazione di Anna Cocchi, presidente dell’Anpi bolognese. «E’ bene lasciare i partigiani fuori da bieche e meschine strumentalizzazioni che niente hanno a che fare con il dibattito politico e democratico».
Da sinistra è un coro indignato. Luigi Tosiani, segretario provinciale del Pd parla di «oltraggio a Bologna, città medaglia d’oro per la Resistenza» e di «provocazione infame e vergognosa, che merita l’indignazione e la ferma risposta di tutta la nostra comunità». L’inchiesta Angeli e Demoni è ormai da mesi al centro del dibattito politico, anche se la stessa Procura di Reggio Emilia ha sottolineato già dall’inizio la presenza di singoli casi più che un sistema articolato e vasto. Finora a essere preso di mira era stato il Partito Democratico — il sindaco sospeso, Andrea Carletti, ha ancora l’obbligo di dimora dopo la revoca dei domiciliari, con accuse di falso e abuso d’ufficio non direttamente legate alle violenze e alla sottrazione dei minori alle famiglie ma a presunti reati amministrativi — con l’ormai classico “parlateci di Bibbiano”, p e d evidenziate, portato anche in Parlamento dalla senatrice leghista e prossima candidata alle elezioni regionali Lucia Borgonzoni.
Ora questi striscioni, per l’Arci regionale e il suo presidente, Federico Amico sono la dimostrazione «ce ne fosse stato bisogno» della «saldatura tra neofascismo e parlateci di Bibbiano. Si fa sempre più urgente mettere fuori legge i movimenti neofascisti e fare appello a tutte le forze democratiche e civili perché questi non trovino spazio alcuno». Così come per Andrea De Maria, deputato dem e fresco segretario di presidenza della Camera si tratta di «un insulto alla memoria di chi si è battuto e di chi è caduto per la libertà di tutti gli italiani, anche di quelli che hanno affisso quello striscione indegno. Se ne dovranno fare una ragione: a Bologna, Città Medaglia d’ Oro della Resistenza, non c’è spazio per nessuna forma di rigurgito neofascista». Ma Forza Nuova attacca a testa bassa. «Invece che smontarsi l’indagine si sta ingrandendo sempre più. Chi tocca i bambini lo fa solo per un proprio sporco interesse economico ed ideologico e per tale deve essere punito» dicono all’indirizzo degli amministratori della Val d’Enza. «I bambini sono il nostro futuro, che voi e i vostri eredi tentate in ogni modo di toglierci. Non ci riuscirete. La vicenda di Bibbiano non deve finire nel dimenticatoio» ma «denunciata quotidianamente fino a quando l’ultimo bambino “rapito” possa ritornare a casa».
«È bene lasciare fuori i partigiani da queste meschine strumentalizzazioni politiche»