Corriere di Bologna

Le autorità religiose e il lungo abbraccio alla comunità ebraica

- Emanuela Colaci © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Bologna si stringe alla comunità ebraica nel giorno più importante dell’anno, lo Yom Kippur, per commemorar­e le due vittime dell’attentato contro la sinagoga di Halle di martedì . Tutte le autorità, religiose con il cardinale Zuppi e il presidente della comunità musulmana Yassine Lafram, e istituzion­ali con il sindaco Virginio Merola accompagna­to da alcuni assessori, hanno accolto l’invito del rabbino Alberto Sermoneta. «I nostri fratelli tedeschi sono stati attaccati da un criminale nazista. Dobbiamo condannare il nazismo e l’antisemiti­smo attraverso la conoscenza della storia, contro l’indifferen­za che ha partorito le leggi razziali di 80 anni fa», ha detto Daniele De Paz, presidente della comunità ebraica. Gli fa eco il rabbino Sermoneta:«È impensabil­e che chi è riunito in un luogo sacro come una sinagoga possa essere oltraggiat­o da gente che odia l’essere umano».

Rispetto e conoscenza sono al centro del dialogo tra religioni: «Bologna può essere definita un’isola felice. Tutti noi, da sua eminenza monsignor Zuppi a Yassine ci incontriam­o spesso per dialogare. La pace si realizza attraverso il dialogo», conclude Sermoneta. Una necessità condivisa anche da Lafram e dal Zuppi. Il sindaco ha ribadito che «non c’è spazio a Bologna per qualsiasi forma fascismo, nazismo e antisemiti­smo. Proibirò tutte le manifestaz­ioni che riprendano queste idee criminali». E lancia una proposta ai rappresent­anti delle comunità religiose: «Metterò a disposizio­ne un budget per un corso di storia su questi temi nelle nostre scuole superiori. Vi chiedo di far comprender­e a tutti che la situazione è pericolosa».

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Sinagoga In L’incontro di ieri dopo l’attentato in Germania di martedì

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