Corriere di Bologna

Treviso e Pesaro, la doppia sfida

Il doppio ex Iacopini: «Rivalità senza tempo I biancoblù favoriti per il fattore campo»

- Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Massimo Iacopini, in quarant’anni di battaglie Fortitudo-Treviso lei è tra i pochissimi ad essere stato molto amato su entrambe le sponde. Difficile essere un ex a cavallo tra queste due grandi rivali?

«Io l’ho sempre vissuta in modo spontaneo, dichiarand­o apertament­e il mio amore per entrambe. E non è mai stato un problema. Poi a Treviso ci vivo, ci ho giocato dieci anni, oggi la sento più vicina, credo sia normale. Ma la Fortitudo ce l’avrò sempre nel cuore: per me rappresent­a un periodo indimentic­abile, anche se ormai lontano nel tempo».

Di mezzo c’è questa faida che sembra non finire mai.

«Il fatto è che anno dopo anno si ritrovano sempre in competizio­ne per gli stessi obiettivi, c’è sempre qualcosa di importante in ballo. Ho letto un’intervista a Mancinelli in cui dice che dai e dai, alla fine la partita con Treviso anche dal campo viene sentita come un derby: lo capisco, succede lo stesso a parti invertite. Anche se poi il derby vero resta un altro»

Anche a Treviso?

«Certo. La vera rivale di Treviso è Venezia. Che poi in passato era Mestre, ma adesso la Reyer le rappresent­a entrambe. Si torna a giocare domenica prossima, al Palaverde, dopo sette anni, e i tifosi sono già in fermento. Questione di campanile, di territorio. Come del resto è per la Fortitudo: niente è paragonabi­le alla sfida alla Virtus, no?»

Fantinelli, Chillo, storie di ex particolar­i.

«Ognuno è fatto a modo suo, c’è chi si tiene dentro tutte le emozioni, chi ha bisogno di esternarle, come facevo io. Lo so, Fantinelli è stato capitano di Treviso, Chillo da bimbo andava in Fossa, prima e dopo sono cose a cui si pensa, ma poi quando sei in campo si azzera tutto, giochi e basta».

Ma lei come le viveva, le partite da ex?

«Era una cosa mia, la squadra aveva altri pensieri, ed anche il pubblico. Perché fino alla metà degli anni 90, la Fortitudo per Treviso era un’avversaria come un’altra. Solo dopo, quando hanno cominciato a duellare per gli scudetti, è diventata una partita speciale».

Di partitone contro la Fortitudo ne ha fatte diverse. Qualcuna che ricorda?

«Forse l’ultima, gara4 della semifinale ’95 (18 punti, ma l’anno prima in stagione regolare alla Effe ne fece 27, ndr),

ma giocai piuttosto bene tutta quella serie. Quello è stato il mio ultimo anno di Benetton, ero già avanti con gli anni ma facevo ancora abbastanza canestro».

Le ha viste giocare quest’anno?

«Di Treviso tutte: diciamo che con Milano non fa testo, con Cremona ha sprecato un’occasione forse per inesperien­za, con Pistoia tutto bene ma contro una squadra oggettivam­ente molto indietro. La Fortitudo l’ho vista benissimo con Venezia e malino a Varese, ma la partenza resta ottima. Il blasone va bene ma sono sempre due neopromoss­e, devono salvarsi e basta».

La Pompea non vale qualcosa in più? I playoff sono solo un sogno?

«Io come primo anno mi accontente­rei. L’importante è divertirsi, senza mettersi troppa pressione. Dopo averla tanto aspettata, che se la godano, questa serie A. Vale per entrambe».

Faranno un campionato simile?

«Credo di sì, i due gruppi ricalcano un po’ quel che erano già l’anno scorso in A2, la Fortitudo ancora più esperta e concreta, Treviso un po’ più fresca e con un leader riconosciu­to, che è Logan, attorno a cui gira tutto».

Chi vince oggi?

«Mi sembrano due squadre dai valori simili. Oggi dico Fortitudo favorita, per il fattore campo. E che fattore campo…».

” Vivo a Treviso ma la Effe sarà sempre nel cuore: rappresent­a un periodo bellissimo

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 ??  ?? Ripartenza Dopo le due vittorie con Pesaro e Venezia, la Fortitudo è stata pesantemen­te sconfitta a Varese, Oggi con Treviso cerca il rilancio
Ripartenza Dopo le due vittorie con Pesaro e Venezia, la Fortitudo è stata pesantemen­te sconfitta a Varese, Oggi con Treviso cerca il rilancio

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