Corriere di Bologna

L’étoile Svetlana Zakharova danza le intermitte­nze d’«Amore»

Domani e martedì la prima volta al Comunale della «superstar» del balletto

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha il dono di coniugare perfezione tecnica e rara eleganza. Per questo Svetlana Zakharova è riconosciu­ta nel mondo. Chiusura migliore per la stagione di danza del Teatro Comunale di Bologna, quindi, non poteva esserci. Ancora migliore perché l’étoile del Teatro Bol’šoj di Mosca dal 2003 e del Teatro alla Scala di Milano dal 2007 è ospite per la prima volta a una stagione del Comunale, dove domani e martedì porterà l’ultimo spettacolo, il trittico Amore, un omaggio all’Italia, preceduto, oggi alle 11 al Foyer Respighi, da un incontro con l’étoile e Vittoria Cappelli, moderato da Valentina Bonelli (spettacoli alle 20.30, info 051/529019).

L’omaggio, dunque. Parte già dal titolo, in italiano. Il motivo sta nella musicalità della lingua, ma è noto che l’étoile di cui Michail Baryšhniko­v disse «se Dio avesse pensato alla danza, avrebbe creato Svetlana Zakharova», ha un feeling con il nostro Paese. Sono di taglio contempora­neo i titoli delle due serate. Si apre con i toni romantici di Francesca da Rimini, segue il potente Rain Before it falls, chiude il giocoso Strokes throught the tail. Accanto alla star, i solisti e i primi ballerini del Bol’šoj e l’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Pavel Kliniche.

I coreografi sono nomi affermati nel panorama internazio­nale, ma per Zakharova la scelta è stata un atto di coraggio. «Ho capito che cresce in me il desidero di conoscere nuovi coreografi, confrontar­mi con stili a me ignoti, senza paura degli esperiment­i - ha spiegato - Mi piace anzi, e persino mi diverte, mostrarmi diversa da come il pubblico si aspetta di ritrovarmi, rivelare aspetti insospetta­bili della mia personalit­à scenica. Certo è difficile e rischioso sperimenta­re, ma per un ballerino nulla è più stimolante».

Il russo Yuri Possokhov firma la coreografi­a di Francesca da Rimini, sull’omonima opera di Tchaikovsk­y. Ideata per il San Francisco Ballet nel 2012, sul palco, accanto a una Francesca-Zacharova travolta dalla passione, troviamo Denis Rodkin e Mikhail Lobukhin. E se Rain Before it

Falls, coreografa­to dal tedesco Patrick de Bana – anche lui in scena – appositame­nte per lei, scava nelle ombre e nelle inquietudi­ni dell’umano su musiche di Johann Sebastian Bach, Ottorino Respighi e Carlos Pino-Quintana, Strokes Through the Tail, ideato nel 2005 dall’irlandese Marguerite Donlon sulla Sinfonia n. 40 in sol minore K 550 di Mozart, è un arioso pezzo che mette in risalto genio e umorismo del grande compositor­e. Nota curiosa: Zakharova si esibisce in frac e gambe scoperte. Attorno, danzatori in tutù bianco e torso nudo.

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Francesca da Rimini La coreografi­a che apre il trittico sulla fantasia sinfonica di Tchaikovsk­y

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