Michele Riondino & The Revolving Bridge Al Covo Club il rock del «giovane Montalbano»
Il concerto
Da ragazzino voleva diventare una rockstar. D’accordo, il sogno di Michele Riondino era un po’ il sogno di tantissimi suoi coetanei. Poi, si sa, la vita prende quasi sempre altre strade. Che a volte, per fortuna, si incrociano. La strada di attore affermato di Michele Riondino, che ha aperto in questo fine settimana la stagione del Teatro Duse con Il Maestro e Margherita dal capolavoro di Bulgakov, si incrocia, anche concretamente, nel senso dello stradario, con quella di rocker. Così, smessi i panni di Satana-Woland, al termine dell’ultima replica, pomeridiana, si vestirà, con chitarra al collo, di quelli di leader di The Revolving Bridge. Il Covo Club di via Zagabria attende questa sera Michele Riondino & The Revolving Bridge in un concerto di quelli che somigliano tanto a un viaggio a ritroso – e rugoso – nella storia del rock. Dai Clash agli Stray Cats, fino a ripescare Elvis Presley e Chuck Berry, attraversando garage e surf, punk e rockabilly, dalle 21.30 (ingresso con tessera Hovoc) il rock si esprimerà in tutte le sue sfaccettature. «Il rock è stata la mia prima passione», ha affermato l’artista tarantino. Un sogno riposto nel cassetto e riaffiorato ufficialmente con l’esordio a «Uno maggio Taranto 2013». Da allora la band ha macinato chilometri in giro per la Penisola portando lo spirito del rock. Inteso nella sua accezione più autentica e selvaggia. (pa. ga.)