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Domani al Duse, oggi il pianista presenta il libro «Sebastian» all’Ambasciatori
«Il viale di quattordici alberi che costeggia il fiume fino al ponte della conceria comunale risuona in re minore…». È un ragazzo con un vestito troppo grande per la sua corporatura, con le tasche imbottite di spartiti, geniale nel suonare fino a raggiungere toni angelici, che riesce a decifrare le tonalità delle cose, della natura. Non è difficile se quel sedicenne, che aiuta il fratello organista e intanto ricopia brani di musicisti del passato, e così ne comprende i meccanismi più segreti, si chiama Johann Sebastian Bach. Sebastian è il primo romanzo di un autore conosciuto finora per altri meriti. Soprattutto per essere un musicista, un pianista e compositore capace di attraversare i generi, tra la classica, il jazz, il contemporaneo, Cesare Picco.
La storia, pubblicata da Rizzoli, l’autore la presenta oggi alle 18 alla libreria Coop Ambasciatori. È ambientata a Ohrdruf, cittadina tedesca, infestata dal puzzo delle concerie, dove il giovanissimo Bach fa parte della corale del liceo. Tutto inizia con un gioco, riconoscere i suoni di oggetti e luoghi del borgo, assegnare a essi una tonalità e segnarli su una mappa. Nella narrazione si alternano momenti vari, fino al 1750, anno della morte del compositore. Ma soprattutto il grosso della vicenda narra l’amicizia con Georg Erdmann, suo compagno di scuola, e il lungo viaggio intrapreso dai due a piedi per trecento chilometri attraverso la Germania per raggiungere una nuova scuola a Lünenburg. Tra nebbie, monti, foreste, suoni sconosciuti, si sviluppa un cammino di formazione che porterà il goffo ragazzo dall’orecchio assoluto a trasformarsi nel grande Bach, tra avventure e pericoli di tutti i tipi. Picco compone un affettuoso romanzo musicale, che ha molto della biografia d’elezione, in uno stile veloce e accattivante che si fa leggere come una fuga bachiana, un quartetto d’archi fitto di intarsi e distensioni, un’improvvisazione jazz.
Domani alle 21 gli appassionati ritroveranno il pianista in un concerto particolarissimo sul palcoscenico del teatro Duse, con entrata gratuita con obbligo di prenotazione a www.cbmitalia.org/blind-date/tour/ e con donazione (consigliata). Si intitola «Blind Date – Concerto al buio» e si presenta come un’esperienza unica e totalizzante: mezz’ora di musica senza neppure un piccolo lumicino, nell’oscurità più completa, per affinare la percezione e per provare a comprendere la condizione di chi non vede. I ricavati della serata, che fa parte di un ciclo di esibizioni, saranno devoluti a favore di non vedenti in paesi del Sud del mondo.