Monti e le cooperative: «Siamo pronti al salto e cerchiamo nuovi alleati»
Oggi il World Cafè di Legacoop. Il presidente: Facciamo contare i valori
Oggi un «world cafè» col mondo cooperativo e partner vari per contare di più nell’economia non solo regionale. Legacoop Emilia-Romagna cerca il «salto», per «sostenere la crescita» facendo valere di più «i valori di sostenibilità ambientale e sociale». Monti: «Vogliamo creare alleanze» e afferma: «In Regione serve continuità delle politiche».
Per contare di più. Non tanto in termini quantitativi ma in contenuti di «valori» e «lettura dei nuovi bisogni». Con questi intenti, Legacoop Emilia Romagna si prepara al «salto» — «jump», lo slogan — e chiama a raccolta il mondo cooperativo e imprenditoriale, università e partner istituzionali. È il World cafè: 11 tavoli tematici attorno a cui siederanno 150 persone, oggi al Savoia Hotel Regency. «Rilanciamo i contenuti del congresso — fa sapere il presidente di Legacoop Giovanni Monti — L’intento è integrare ulteriormente i progetti, creare alleanze tra soggetti, idee e persone. Abbiamo gia fatto tanto. Ora facciamo il salto».
Il sistema cooperativo cerca un riposizionamento?
«Sì ma un riposizionamento nel mercato non orientato al massimo del profitto. Vogliamo essere luogo di cambiamento e di risposta al cambiamento. La crescita deve avere il vincolo della sostenibilità sociale e ambientale».
È possibile una crescita in un periodo di stagnazione?
«L’economia subisce la stagnazione dei consumi ma, per esempio, possiamo sostenere la tendenza a consumare prodotti che contengono valori: la qualità e una filiera che rispetti ambiente, regole e diritti».
Quali progetti avete già avviato?
La rigenerazione urbana dei territori: le coop sociali e di costruzione sono insieme per realizzare edifici efficienti dal punto di vista energetico e dei bisogni delle comunità». Un esempio?
«Anche solo un impianto di ascensori in una palazzina di quattro piani abitata principalmente da anziani. La Regione, per la rigenerazione urbana ha già stanziato 60 milioni».
Il welfare è uno dei vostri capisaldi...
«Mappiamo il territorio per per leggere i bisogni reali delle persone e i lavoratori in ogni contesto. Le coop sociali hanno avuto un’esplosione di crescita perché è cresciuta la domanda. Ci lavorano 50 mila persone».
Per «muovere» l’economia non servono anche altri investimenti?
«Le infrastrutture: Bisogna accorciare i tempi, ci sono opere importanti già approvate e finanziate. E noi siamo in grado di costruire».
Insomma, Le cooperative si candidano a contare di più?
«Promuoviamo la forma cooperativa. Realizzeremo un atlante della cooperazione, per vedere dove siamo meno presenti. Come a Piacenza e Ferrara. Per poi trovare in quei territori relazioni virtuose».
E affrontare le crisi?
«Con lo strumento del worker buyout, abbiamo condotto 26 operazioni salvataggio in prevalenza nei settori manifatturieri; 23 di queste sono attive e interessano 633 addetti, 585 dei quali sono soci cooperatori».
Tanti progetti, eppure la rappresentanza è ancora frammentata in più associazioni di imprese cooperative.
«Siamo più uniti di quanto ci presentiamo. Nelle azioni e nei progetti. Ma auspico anche una rappresentanza organica».
E al governo del Paese cosa chiedete?
«Chiediamo più coraggio nelle politiche di sviluppo, maggiori risorse per incentivare gli investimenti, in particolare per l’industria 4.0. Il taglio al cuneo fiscale dovrebbe essere più consistente. Vanno sbloccate e rilanciate le infrastrutture». Quali sono i dati economici di Legacoop?
«Nel 2019 il fatturato è di 43 miliardi che coinvolge 1200 aziende. Le posizioni associative sono cresciute fino a 2, 7 milioni, soprattutto i consumatori in Coop Alleanza 3.0. Si sta uscendo anche dalla crisi delle costruzioni. Gi occupati sono 200 mila. Sono dati in crescita, ma possiamo compiere il salto e costruire nuove alleanze».
Con obiettivi solidali?
«In otto anni abbiamo messo in campo 400 milioni per sostenere le aziende in crisi e 100 milioni di restituzione di prestito sociale».
Cosa si aspetta dalle elezioni regionali?
«Ognuno voterà come crede, noi auspichiamo una continuità delle politiche attuali».
Per esempio?
«Quelle che ci hanno permesso innovazione e l’utilizzo di fondi comunitari anche per far fronte alle difficoltà dell’agroalimentare. La qualità della squadra di governo è andata oltre la stessa giunta. Il Patto per il lavoro si è rivelato uno strumento efficace, si può lavorare per un’evoluzione che punti alla sostenibilità sociale e ambientale. Noi comunque ci confronteremo con tutti».
Un giudizio sull’autonomia chiesta dalla Regione?
«Siamo favorevoli, sia come Alleanza che come Legacoop. Sarà anche un modo per chiarire il rapporto tra stato, regioni , comuni ed ex province».
” Le elezioni regionali? Vorremmo che fossero confermate le politiche attuali
Il Patto per il lavoro è uno strumento efficace Si deve solo evolvere puntando alla sostenibilità ambientale e sociale