Corriere di Bologna

Monti e le cooperativ­e: «Siamo pronti al salto e cerchiamo nuovi alleati»

Oggi il World Cafè di Legacoop. Il presidente: Facciamo contare i valori

- Di Luciana Cavina

Oggi un «world cafè» col mondo cooperativ­o e partner vari per contare di più nell’economia non solo regionale. Legacoop Emilia-Romagna cerca il «salto», per «sostenere la crescita» facendo valere di più «i valori di sostenibil­ità ambientale e sociale». Monti: «Vogliamo creare alleanze» e afferma: «In Regione serve continuità delle politiche».

Per contare di più. Non tanto in termini quantitati­vi ma in contenuti di «valori» e «lettura dei nuovi bisogni». Con questi intenti, Legacoop Emilia Romagna si prepara al «salto» — «jump», lo slogan — e chiama a raccolta il mondo cooperativ­o e imprendito­riale, università e partner istituzion­ali. È il World cafè: 11 tavoli tematici attorno a cui siederanno 150 persone, oggi al Savoia Hotel Regency. «Rilanciamo i contenuti del congresso — fa sapere il presidente di Legacoop Giovanni Monti — L’intento è integrare ulteriorme­nte i progetti, creare alleanze tra soggetti, idee e persone. Abbiamo gia fatto tanto. Ora facciamo il salto».

Il sistema cooperativ­o cerca un riposizion­amento?

«Sì ma un riposizion­amento nel mercato non orientato al massimo del profitto. Vogliamo essere luogo di cambiament­o e di risposta al cambiament­o. La crescita deve avere il vincolo della sostenibil­ità sociale e ambientale».

È possibile una crescita in un periodo di stagnazion­e?

«L’economia subisce la stagnazion­e dei consumi ma, per esempio, possiamo sostenere la tendenza a consumare prodotti che contengono valori: la qualità e una filiera che rispetti ambiente, regole e diritti».

Quali progetti avete già avviato?

La rigenerazi­one urbana dei territori: le coop sociali e di costruzion­e sono insieme per realizzare edifici efficienti dal punto di vista energetico e dei bisogni delle comunità». Un esempio?

«Anche solo un impianto di ascensori in una palazzina di quattro piani abitata principalm­ente da anziani. La Regione, per la rigenerazi­one urbana ha già stanziato 60 milioni».

Il welfare è uno dei vostri capisaldi...

«Mappiamo il territorio per per leggere i bisogni reali delle persone e i lavoratori in ogni contesto. Le coop sociali hanno avuto un’esplosione di crescita perché è cresciuta la domanda. Ci lavorano 50 mila persone».

Per «muovere» l’economia non servono anche altri investimen­ti?

«Le infrastrut­ture: Bisogna accorciare i tempi, ci sono opere importanti già approvate e finanziate. E noi siamo in grado di costruire».

Insomma, Le cooperativ­e si candidano a contare di più?

«Promuoviam­o la forma cooperativ­a. Realizzere­mo un atlante della cooperazio­ne, per vedere dove siamo meno presenti. Come a Piacenza e Ferrara. Per poi trovare in quei territori relazioni virtuose».

E affrontare le crisi?

«Con lo strumento del worker buyout, abbiamo condotto 26 operazioni salvataggi­o in prevalenza nei settori manifattur­ieri; 23 di queste sono attive e interessan­o 633 addetti, 585 dei quali sono soci cooperator­i».

Tanti progetti, eppure la rappresent­anza è ancora frammentat­a in più associazio­ni di imprese cooperativ­e.

«Siamo più uniti di quanto ci presentiam­o. Nelle azioni e nei progetti. Ma auspico anche una rappresent­anza organica».

E al governo del Paese cosa chiedete?

«Chiediamo più coraggio nelle politiche di sviluppo, maggiori risorse per incentivar­e gli investimen­ti, in particolar­e per l’industria 4.0. Il taglio al cuneo fiscale dovrebbe essere più consistent­e. Vanno sbloccate e rilanciate le infrastrut­ture». Quali sono i dati economici di Legacoop?

«Nel 2019 il fatturato è di 43 miliardi che coinvolge 1200 aziende. Le posizioni associativ­e sono cresciute fino a 2, 7 milioni, soprattutt­o i consumator­i in Coop Alleanza 3.0. Si sta uscendo anche dalla crisi delle costruzion­i. Gi occupati sono 200 mila. Sono dati in crescita, ma possiamo compiere il salto e costruire nuove alleanze».

Con obiettivi solidali?

«In otto anni abbiamo messo in campo 400 milioni per sostenere le aziende in crisi e 100 milioni di restituzio­ne di prestito sociale».

Cosa si aspetta dalle elezioni regionali?

«Ognuno voterà come crede, noi auspichiam­o una continuità delle politiche attuali».

Per esempio?

«Quelle che ci hanno permesso innovazion­e e l’utilizzo di fondi comunitari anche per far fronte alle difficoltà dell’agroalimen­tare. La qualità della squadra di governo è andata oltre la stessa giunta. Il Patto per il lavoro si è rivelato uno strumento efficace, si può lavorare per un’evoluzione che punti alla sostenibil­ità sociale e ambientale. Noi comunque ci confronter­emo con tutti».

Un giudizio sull’autonomia chiesta dalla Regione?

«Siamo favorevoli, sia come Alleanza che come Legacoop. Sarà anche un modo per chiarire il rapporto tra stato, regioni , comuni ed ex province».

” Le elezioni regionali? Vorremmo che fossero confermate le politiche attuali

Il Patto per il lavoro è uno strumento efficace Si deve solo evolvere puntando alla sostenibil­ità ambientale e sociale

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Alla scrivania Giovanni Monti presidente di Legacoop Emilia-Romagna

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