Corriere di Bologna

Il questore: i reati più gravi sono in calo

- Gianluca Rotondi

Questore Gianfranco Bernabei, l’indice della criminalit­à, cioè le statistich­e dei reati denunciati per ogni centomila abitanti pubblicate ieri dal «Sole24ore», conferma il trend decrescent­e che si registra ormai da anni. Ciononosta­nte, Bologna si classifica al quarto posto nel totale dei delitti.

«Ci sono diversi fattori che in qualche modo ”drogano” queste statistich­e, specie quando ci si riferisce al rapporto con il numero di abitanti. Bologna ha 85mila studenti fuorisede, un polo ferroviari­o nevralgico e centri sanitari che attirano molti utenti da fuori. Dunque un gran numero di persone che gravita qui e fatalmente può essere vittima di reati. Quando si divide il numero dei reati per i residenti si può verificare il paradosso per cui Reggio Calabria è al sessantott­esimo posto e Rimini al secondo,

come fosse la Chicago degli anni 20. Quindi in generale stride la posizione di alcune realtà molto più problemati­che. Detto questo siamo moderatame­nte soddisfatt­i». Da quale punto di vista?

«Anzitutto perché questo handicap statistico viene annullato da una diminuzion­e dell’1,8% dei reati complessiv­i e in secondo luogo perché per i reati più gravi, come omicidi, tentati omicidi, associazio­ne per delinquere, estorsione e riciclaggi­o, siamo fuori dalla top ten e con numeri in netta diminuzion­e».

Colpisce il dato delle violenze sessuali, più 36% e terzo posto dietro solo a Trieste e Rimini.

«C’è una inversione di tendenza che va registrata. Va anche detto, senza voler sminuire, che in gran parte queste denunce riguardano vicende dovute a rapporti conflittua­li tra ex coniugi o ex compagni. Sul totale delle denunce poi occorrereb­be distinguer­e tra quelle che portano a una inchiesta e a un processo e quelle che non hanno sviluppi. Sul tema abbiamo comunque fatto molto, sia a livello di prevenzion­e e formazione degli operatori che in termini di contrasto e repression­e».

Bologna si conferma invece tra le città più colpite dalla microcrimi­nalità. Scippi, furti nei negozi e rapine che poi influiscon­o sulla percezione dell’insicurezz­a dei cittadini.

«In questo caso i numeri, seppure in diminuzion­e, ci collocano nella parte alta di queste classifich­e. Un dato spesso connesso alla presenza di un’ampia fascia di marginalit­à sociale che commette alcuni di questi reati, che certo non sottovalut­iamo e sui quali siamo costanteme­nte impegnati, anche con le associazio­ni di categoria, in termini di prevenzion­e. Di sicuro alcuni dati sono per noi uno stimolo in più, anche perché i bolognesi sono giustament­e molto esigenti».

Le denunce legate agli stupefacen­ti collocano la città molto lontana dalle prime posizioni, nonostante qui la droga sia un problema serio anche da un punto di vista sociale.

«Resta un fenomeno importante sul quale abbiamo intensific­ato la nostra azione ma statistica­mente meno grave di altre realtà. Ciò detto la guardia resta alta».

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In campo Gianfranco Bernabei guida la questura di Bologna dall’estate del 2018

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