Corriere di Bologna

Raffiche di kalashniko­v dopo l’assalto al bancomat

Forlì, i banditi in fuga sparano contro i carabinier­i: nessun ferito

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Hanno sentito il boato e in pochi minuti sono arrivati sul luogo dell’esplosione. Un fitto fumo copriva ancora la filiale della Banca di credito cooperativ­o di piazza Trieste a Forlimpopo­li (Forlì), presa di mira da una banda di specialist­i in assalti ai bancomat, quando una raffica di proiettili è piovuta addosso a due carabinier­i di Meldola impegnati fino a pochi minuti prima in un posto di blocco nella vicina via Matteotti.

Sei-sette colpi sparati da un kalashniko­v, o comunque da un’arma automatica, uno dei quali ha colpito la gazzella dei carabinier­i, una Renault Clio, fortunatam­ente senza ferirli. I due militari non hanno risposto al fuoco e si sono messi all’inseguimen­to dell’auto scura di grossa cilindrata sulla quale viaggiava la banda, formata con ogni probabilit­à da tre persone, forse quattro. Attimi di terrore che sono serviti ai criminali per prendere i cassetti con il denaro e riuscire a fuggire: sul valore delle banconote rubate fino al tardo pomeriggio di ieri erano ancora in corso accertamen­ti, ma si tratta con certezza di alcune decine di migliaia di euro. L’inseguimen­to a fortissima velocità è andato avanti per un chilometro ma poi l’auto dell’Arma non è riuscita a stare dietro a quella della banda, un’auto di grossa cilindrata come spesso avviene per queste bande specializz­ate, persa lungo la via Emilia in direzione di Forlì.

Un assalto che ha gettato nel terrore il centro della cittadina: gli altri colpi sparati sono finiti sulle vetrine di due negozi e su delle macchine parcheggia­te. Una paura piovuta all’improvviso poco prima delle due di notte, quando la potente esplosione ha svegliato i residenti della zona e allertato i carabinier­i, arrivati in pochi minuti sul posto. Una deflagrazi­one sentita anche a chilometri di distanza ma che non è bastata ai «bancomatta­ri». Quando i carabinier­i sono arrivati si sono subito trovati di fronte uno dei componenti della banda spuntare dalla nebbia di fitto fumo provocata dall’esplosione. I militari non hanno avuto il tempo di capire quello che stava succedendo: una raffica di colpi è arrivata nella loro direzione e per puro caso non li ha feriti. Uno ha colpito il parafango anteriore sinistro dell’auto di servizio. Visto l’orario nessun altro è stato ferito, ma il bilancio del colpo poteva essere ben più drammatico.

Adesso sono in corso le indagini per rintraccia­re il gruppo criminale: gli investigat­ori

La dinamica I militari sono arrivati dopo l’esplosione, poi gli spari: ma non hanno risposto al fuoco

possono lavorare sulle immagini registrate dal sistema di videosorve­glianza della banca e delle altre attività in zona. Si punta l’attenzione sulle bande specializz­ate in questo genere di colpi, che però sono spesso formate da «trasfertis­ti» che portano a segno una serie di rapine in pochi giorni: a insospetti­re c’è l’elevato numero di bancomat fatti saltare recentemen­te in Romagna, cinque colpi tra le Marche e le province di Cesena e Ravenna nelle ultime ore.

Anche per la filiale presa di mira non si tratta della prima volta: già nel febbraio 2017 un’altra esplosione, un’altra notte di paura.

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Sono sette i colpi sparati dai banditi, uno ha colpito la loro auto, gli altri vetri e muri dei palazzi come si può vedere dalla foto di Fabio Blacco
Il blitz Sono sette i colpi sparati dai banditi, uno ha colpito la loro auto, gli altri vetri e muri dei palazzi come si può vedere dalla foto di Fabio Blacco

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