Il magistrato Tataranni torna nella «Via del riscatto»
Uno sparo nel buio una notte d’inverno agita il «presepe» dei turisti, la città dei Sassi, Matera, con tutte le sue lucine. Il sostituto procuratore Imma Tataranni indaga. Ritorna in un nuovo romanzo il personaggio creato dalla scrittrice materana Mariolina Venezia e portato al successo da Vanessa Scalera nella serie tv prodotta con Itc2000 di Bologna. «Via del Riscatto» (Einaudi) l’ultima appassionante storia del magistrato più imprevedibile d’Italia, sarà presentato dall’autrice oggi alle 18 alla Libreria Coop Ambasciatori con Syusy Blady e Carlo Lucarelli.
«Questa ultima storia non entrerà in questa prima serie tv – ci annuncia Venezia – ma forse nella seconda». La Tataranni del piccolo schermo è diversa dalla sua, meno magra, decisamente tondeggiante: «Ho combattuto fino all’ultimo, inutilmente. Detto questo, mi sembra che l’attrice sia stata brava a cogliere l’anima del personaggio».
«A volte ci sono elementi della realtà che si ricombinano in modo tale da diventare metafora - racconta l’autrice -. Imma proviene da una classe sociale umile. Non ha avuto nessun regalo dalla vita, si è conquistata tutto. È una donna del Sud, di una regione svantaggiata. Grazie al lavoro e all’applicazione raggiunge una posizione di potere e lo esercita. Ha un carattere spigoloso e esce spesso dalle righe. Insomma, l’ho creata pensando che in tante potessero identificarsi in lei. E ho trovato, nei giri che faccio nelle scuole, molta recettività nelle ragazze, grasse, magre, con problemi». Lo stesso è successo col pubblico dei libri e della fiction. «In una trasmissione radiofonica ho ricevuto messaggi anche di uomini- spiega -: dicevano che, guardandola, avevano ripensato ai loro comportamenti».
In questo ultimo romanzo come nei precedenti c’è un tema principale: «In “Come piante tra i sassi” era quello dei rifiuti tossici. In “Maltempo” quello del petrolio. In “Rione Serra Venerdì” parlavo di come viene raccontata la storia. Poi altri motivi li percorrono tutti, come la disoccupazione giovanile. In questo si parla dell’impatto devastante del turismo sulle città, come possa togliere l’anima e snaturare i territori. Voi, a Bologna, ne sapete qualcosa: ad esempio, non si trovano più case per gli studenti, perché si sono moltiplicati i B&B».
Imma dice, in un romanzo: se un giorno dovessi essere nel posto di potere giusto, farei una legge per cui chi vuole andar in un posto deve indicare una motivazione precisa, anche solo che ha letto un libro su quella città. «Come Imma sono contraria alla gente che va di qua e di là senza sapere neppure dove sta andando». E Matera capitale della cultura? «Un’occasione persa: si è puntato sul turismo e non sul rafforzare la cultura della città. Il silenzio, la solitudine di certi posti non sono miseria: sicuramente non portano plastica e inquinamento acustico». Il successo? «Quando vuol dire arrivare nella vita della gente, appassionarla, farla un po’ pensare, dà gioia».